Il Gruppo De’ Longhi ha archiviato l’esercizio 2023 con un fatturato di 3.075,9 milioni (-2,6%).
La componente valutaria – spiega la società – ha sottratto nei dodici mesi circa 2,4 punti percentuali di crescita, a causa principalmente degli impatti derivanti dalla svalutazione di alcune valute (tra le principali, dollaro americano, Yen, dollaro australiano).
Nel solo quarto trimestre, la crescita del fatturato è stata del 4,7%, ma con un impatto negativo della componente valutaria rilevante, al netto della quale l’espansione dei ricavi sarebbe stata di circa l’8%.
Nei dodici mesi, l’evoluzione geografica è stata condizionata dalla debole partenza d’anno, ma con una crescita organica generalizzata di tutte le macro-regioni nella seconda parte dell’esercizio. Nello specifico, nel quarto trimestre il Gruppo ha visto un’accelerazione della crescita organica nelle principali geografie (fatta eccezione della regione America a causa di alcuni elementi specifici).
Riguardo l’evoluzione dei segmenti di prodotto, la performance delle categorie principali è migliorata gradualmente nel corso dell’anno, con trend di crescita organica in marcata ripresa nella seconda metà.
In particolare, le macchine per il caffè a uso domestico hanno evidenziato un fatturato allineato all’anno precedente, con uno sviluppo nel quarto trimestre che ha visto conseguire una crescita a un tasso mid single digit. Nello specifico, la crescita nel trimestre “è stata sostenuta da un’accelerazione a un ritmo low teens sul comparto delle macchine superautomatiche, grazie al successo dei nuovi prodotti lanciati recentemente sul mercato”.
Il segmento della nutrition e preparazione dei cibi, nonostante abbia chiuso l’anno in territorio negativo, nella seconda parte dell’esercizio ha evidenziato in entrambi i trimestri dinamiche favorevoli, con un recupero della crescita “sostenuto principalmente da un importante sviluppo della categoria dei personal blenders”.
Riguardo ai restanti segmenti, la società segnala sul trimestre “una significativa espansione dei prodotti dello stiro, che porta in territorio positivo nei dodici mesi il comparto home care (pulizia domestica e stiro), mentre l’andamento del comfort (climatizzazione domestica) nel 2023 è stato fortemente condizionato dalla scelta del Gruppo di uscire dal mercato americano dei condizionatori portatili”.
Inoltre, la società evidenzia “la significativa crescita delle macchine per il caffè professionali di Eversys, che ha mantenuto un trend di espansione sostenuto nell’anno, realizzando nei dodici mesi un fatturato in progressione di oltre il 30%”.
Nel corso del 2023, l’azienda spiega di essere stata in grado di migliorare sensibilmente il profilo di marginalità, prevalentemente grazie a un efficace gestione dei prezzi, ad un continuo miglioramento del mix di prodotto e a un parziale allentamento delle pressioni inflattive su alcuni costi di prodotto.
Nell’esercizio, l’Ebitda adjusted è stato pari a 444,2 milioni (+22,7%), ovvero il 14,4% dei ricavi, in marcato miglioramento rispetto all’11,5% dell’anno precedente. Il costante incremento della profittabilità realizzato nell’arco dell’anno “è stato anche favorito da una parziale riduzione degli investimenti in media e comunicazione (in calo a circa il 12,8% sulle vendite rispetto al 13,5% sulle vendite del 2022), grazie a una rafforzata efficacia di spesa e un più mirato impiego degli asset e dei canali”. La società segnala un impatto negativo di circa 28 milioni derivante dalla componente valutaria.
L’Ebitda è stato pari a 437,8 milioni (+18,5%), ovvero il 14,2% dei ricavi dopo 5,5 milioni di oneri non ricorrenti rispetto agli 8,3 milioni di proventi non ricorrenti nel 2022.
L’Ebit si è fissato a 329,6 milioni (+25,1%), pari al 10,7% dei ricavi, con un livello di ammortamenti sostanzialmente allineato al 2022.
Gli oneri finanziari si sono attestati a 2,3 milioni, rispetto ai 25,3 milioni del 2022, grazie a un’attenta politica di investimento della liquidità e a una efficace gestione valutaria.
Il 2023 si è chiuso con un utile netto di competenza del Gruppo di 250,4 milioni (+41,1%), pari all’8,1% dei ricavi (5,6% nel 2022).
Sul fronte patrimoniale, la posizione finanziaria netta è attiva per 662,6 milioni, in aumento di 363,8 milioni nei 12 mesi a seguito di una significativa generazione di cassa realizzata nel quarto trimestre. Similmente, anche la posizione netta nei confronti di banche e altri finanziatori ha segnato un marcato miglioramento nei 12 mesi (+372,2 milioni), attestandosi a 761,7 milioni.
Il CdA proporrà all’assemblea degli azionisti del prossimo 19 aprile la distribuzione di un dividendo di 0,67 euro per azione, pagabile a partire dal 22 maggio, con stacco della cedola il 20 maggio, corrispondente a un pay-out ratio del 40%.
La società, attraverso le parole dell’amministratore delegato Fabio de’ Longhi, stima per il 2024 “una crescita dei ricavi, comprensiva dell’allargamento del perimetro con la business combination tra La Marzocco ed Eversys, nell’intervallo 9%–11%”. A livello di marginalità, si attende “un miglioramento che possa guidare ad un adjusted Ebitda nell’intorno di 500–530 milioni per il nuovo perimetro”.