Seduta perlopiù in rialzo per le principali borse asiatiche dopo la chiusura debole di ieri a Wall Street.
Shanghai cede lo 0,4% mentre Shenzhen guadagna lo 0,8%. Svetta Hong Kong (+3,1%), debole invece il Giappone con Nikkei a -0,1% e Topix a -0,4%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a -0,4%, lo S&P500 a -0,1% e il Dow Jones a +0,1%.
La maggior parte dei titoli asiatici è salita, guidata dai titoli tecnologici, grazie al miglioramento della propensione al rischio in generale prima dei dati tanto attesi sull’inflazione statunitense.
I dati sull’inflazione statunitense di febbraio potrebbero svolgere un ruolo importante nell’influenzare il momento in cui la Federal Reserve passerà finalmente all’allentamento monetario. Secondo Bloomberg Economics, è probabile che l’IPC primario acceleri, mentre l’indice di fondo dovrebbe rallentare leggermente.
Sul fronte delle banche centrali, il governatore della Banca del Giappone Kazuo Ueda ha sottolineato una certa debolezza nel consumo di beni non durevoli, segnalando anche che la banca centrale rimane sulla buona strada per porre fine alla sua politica di tassi di interesse negativi. La Banca del Giappone prenderà la prossima decisione politica il 19 marzo.
Sul fronte macro, in Giappone a febbraio l’indice dei prezzi alla produzione ha riportato un incremento dello 0,6% su base annua, in accelerazione oltre le attese (+0,5%) dal +0,2% mese precedente. Su base mensile, l’indice ha registrato un +0,2%, rispetto al +0,1% del consensus e alla variazione nulla di gennaio.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,094 e il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 147,3. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,5%) a 82,6 dollari al barile e il Wti (+0,4%) a 78,2 dollari.