Le borse europee migliorano moderatamente a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano poco mossi.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,5% a 33.926 punti, bene come l’Ibex35 di Madrid (+1,5%), il Cac 40 di Parigi (+0,5%), il Dax di Francoforte (+0,2%) e il Ftse 100 di Londra (+0,1%).
Il sentiment beneficia dell’aspettativa su un primo allentamento monetario da parte delle banche centrali dopo le dichiarazioni accomodanti di alcuni funzionari.
Nel Vecchio Continente, la Banca Centrale Europea è pronta a iniziare a tagliare presto i tassi di interesse, in scia alle parole del membro del Consiglio direttivo, Martins Kazaks, secondo cui le riduzioni del costo del denaro potrebbero arrivare “entro le prossime riunioni”.
Il governatore della Banca di Francia, Francois Villeroy de Galhau, ha affermato che i tassi potrebbero essere tagliati in primavera, con giugno visto come periodo più probabile per una prima mossa rispetto all’ipotesi di aprile.
Riguardo gli Usa, gli operatori mantengono l’aspettativa su allentamento da parte della Fed per quest’anno nonostante l’inflazione più alta del previsto.
I mercati scontano una probabilità di quasi il 70% che la banca centrale inizierà a tagliare i tassi a giugno con la previsione di un allentamento di almeno tre quarti di punto nel corso del 2024. Gli operatori sono in attesa delle indicazioni che arriveranno dal meeting del FOMC del 19-20 marzo, per valutare se i nuovi dati sull’occupazione e sull’inflazione determineranno eventuali cambiamenti nelle decisioni della Fed.
Dall’agenda macroeconomica, a gennaio l’indice destagionalizzato della produzione industriale dell’Eurozona su base mensile è calato del 3,2%, facendo peggio rispetto al -1,8% delle attese e al +1,6% di dicembre (rivisto da +2,6%). Su base annua e corretto per l’effetto calendario, l’indice ha segnato una contrazione del 6,7%, contro il -3,0% del consensus e il +0,2% del mese precedente (rivisto da +1,2%).
Nello stesse mese, la bilancia commerciale del Regno Unito ha evidenzato un deficit di 3,13 miliardi di sterline, in peggioramento oltre le attese (3,0 mld) rispetto al disavanzo di 2,6 miliardi di dicembre.
Sempre oltremanica, la produzione industriale ha registrato un calo dello 0,2% su base mensile, rispetto alla variazione nulla delle attese e dopo il +0,6% del mese precedente. Su base annua, il dato è aumentato dello 0,5%, in rallentamento contro le attese (+0,8%) dal +0,6% del mese precedente.
La produzione manifatturiera ha riportato una variazione nulla su base mensile, in linea al consensus dopo il +0,8% di dicembre. Su base annua, la variazione è stata positiva per il 2,0%, evidenziando un rallentamento in linea alle attese dal +2,3% di dicembre.
Sul forex, l’euro/dollaro si mantiene a 1,093 e il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 147,9. Tra le materie prime, accelera il petrolio con il Brent (+1,4%) a 83,0 dollari al barile e il Wti (+1,5%) a 78,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund flette a 126 punti (-1bp), con il rendimento del decennale italiano al 3,57%.
Tornando a Piazza Affari, salgono in vetta Unicredit e Azimut (+1,9%), seguite da Leonardo (+1,4%). Resta in coda ERG (-4,5%) dopo i conti, con le vendite anche su A2A (-1,9%) e Telecom Italia (-1,2%).