Le borse europee chiudono miste, mentre Wall Street procede in ribasso dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un +0,5% a 33.940 punti, in rialzo come l’Ibex35 di Madrid (+1,0%). Chiudono invariati il Dax di Francoforte e il Cac 40 di Parigi, mentre termina in leggera flessione il Ftse 100 di Londra (-0,1%).
Oltreoceano, il Nasdaq cede l’1,1%, lo S&P 500 lo 0,8%, il Dow Jones lo 0,6%.
Con lo sguardo già rivolto al meeting FOMC del 19-20 marzo, dove la Fed fornirà le proiezioni dei tassi d’interesse nel nuovo ‘dot plan’, l’attenzione è rivolta soprattutto agli ultimi dati macroeconomici.
A febbraio la produzione industriale in America ha evidenziato un incremento su base mensile dello 0,1%, rispetto alla variazione nulla delle attese e al -0,5% del mese precedente (dato rivisto da -0,1%).
Sempre negli Stati Uniti, a marzo il dato preliminare dell’Università del Michigan sul sentiment dei consumatori si è attestato a 76,5 punti, risultando inferiore al consensus (77,1 punti) e al dato finale di febbraio (76,9 punti).
Nel Vecchio Continente, le vendite al dettaglio in Italia hanno registrato una flessione dello 0,1% su base mensile dopo il -0,2% di dicembre. Su base annua, il dato ha segnato una crescita dell’1,0%, in accelerazione rispetto al +0,2% del mese precedente.
In Francia, l’indice finale dei prezzi al consumo ha registrato a febbraio una crescita dello 0,9% su base mensile, rispetto al +0,8% delle attese e del preliminare. Anno su anno il dato ha registrato un incremento del 3,0%, oltre le attese e il preliminare (entrambi a +2,9%).
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,089, il dollaro/yen a 149,1. Tra le materie prime, poco mosse le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,1%) a 85,5 dollari e il Wti (-0,1%) a 81,3 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 127 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,69%.
Tornando a Piazza Affari, guida Mps (+4,3%), seguita da Pirelli (+3,7%), Stellantis (+2,6%), Inwit (+2,3%). Si posizionano in coda invece Cucinelli (-8,0%) all’indomani dei risultati 2023, Diasorin (-4,1%) nel giorno dei conti, Stmicroelectronics (-3,4%), Snam (-2,7%).