Le borse europee migliorano a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano in leggero rialzo.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,6% a 34.000 punti, bene come l’Ibex35 di Madrid (+1,2%), il Cac 40 di Parigi (+0,4%) e il Dax di Francoforte (+0,4%). Più cauto il Ftse 100 di Londra (flat).
Gli investitori stanno valutando quale sarà il percorso di politica monetaria dei prossimi mesi, in attesa della riunione della Federal Reserve del 19-20 marzo quando l’istituto dovrebbe mantenere invariato il costo del denaro per la quinta volta consecutiva.
Nel Vecchio Continente, Olli Rehn, governatore della banca centrale finlandese e membro del consiglio direttivo della Banca Centrale Europea, ha rivelato che la scorsa settimana il consiglio dell’Eurotower ha avviato un dibattito su quando abbassare i tassi di interesse.
Dichiarazioni che si aggiungono a quelle del governatore olandese Klass Knot, che ha parlato di un taglio a giugno, e di quello greco, Yannis Stournaras, che ipotizza due tagli prima di agosto e altri due entro fine anno. Il capo economista della BCE, Philip Lane, ha spiegato che l’istituto è “chiaramente” più fiducioso sul raggiungimento del target d’inflazione al 2% ma sta prendendo tempo in attesa di conferme dai dati.
Sempre in tema di politica monetaria, si rafforza l’aspettativa che la Banca del Giappone sia pronta ad aumentare i tassi di interesse per la prima volta dal 2007, con lo sguardo sulla riunione della prossima settimana, dopo che il maggior gruppo sindacale nipponico ha annunciato forti aumenti salariali.
Dall’agenda macroeconomica, a gennaio la bilancia commerciale italiana ha evidenziato un surplus di 2,7 miliardi, in diminuzione rispetto ai 5,6 miliardi di dicembre.
Nello stesso mese le vendite al dettaglio del nostro paese hanno registrato una flessione dello 0,1% su base mensile dopo il -0,2% di dicembre (rivisto da -0,1%). Su base annua, il dato ha segnato una crescita dell’1,0%, in accelerazione rispetto al +0,2% del mese precedente (rivisto da +0,3%).
Nella stessa area, l’indice armonizzato UE finale dei prezzi al consumo ha riportato a febbraio un rialzo dello 0,8% su base annua, in leggero rallentamento rispetto al +0,9% del preliminare e delle attese. La lettura finale di gennaio indicava un incremento dello 0,9%.
In Francia, l’indice finale dei prezzi al consumo ha registrato a febbraio una crescita dello 0,9% su base mensile, leggermente in aumento rispetto al +0,8% delle attese e del dato precedente. Anno su anno il dato ha registrato un incremento del 3,0%, oltre le attese e il preliminare (entrambi a +2,9%).
L’indice sull’attività del settore terziario giapponese ha registrato a gennaio un aumento dello 0,3% su base mensile, a fronte del +0,1% atteso e del +0,5% del mese precedente (dato rivisto da +0,7%).
Occhi, oltreoceano, su indice manifatturiero New York Empire State di gennaio, produzione industriale di febbraio e sentiment Università del Michigan preliminare di marzo.
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,089 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen resta a 148,7. Tra le materie prime, il petrolio prosegue in calo con il Brent (-0,7%) a 84,8 dollari al barile e il Wti (-0,7%) a 80,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund flette a 126 punti (-1bp), con il rendimento del decennale italiano al 3,69%.
Tornando a Piazza Affari, resta in vetta MPS (+4,5%), dopo l’upgrade a ‘outperform’ da ‘market perform’ da parte di KBW. Seguono Saipem (+2,9%) e Telecom Italia (+2,6%). Ancora in coda Cucinelli (-4,7%) all’indomani dei conti, con le vendite anche su Stm (-2,3%) e Moncler (-0,9%).