Avvio in cauto rialzo per le principali borse europee in una settimana ricca di appuntamenti con le banche centrali.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,2% a 34.004 punti, poco sopra la parità come il Dax di Francoforte (+0,2%), l’Ibex35 di Madrid (+0,2%), il Ftse 100 di Londra (+0,1%) e il Cac 40 di Parigi (+0,1%).
Cresce l’attesa per l’annuncio della Bank of Japan in agenda domani mentre prevale largamente l’aspettativa che l’istituto metterà fine al proprio regime di tassi negativi. Aspettativa che si è rafforzata ulteriormente dopo che il maggior gruppo sindacale giapponese ha comunicato accordi salariali più forti degli ultimi trent’anni.
Mercoledì l’attenzione si sposterà sulla Federal Reserve dopo che il presidente Jerome Powell aveva indicato come la banca centrale sia vicina ad avere la fiducia necessaria per tagliare i tassi mentre altri operatori discutevano su quanto profondi o superficiali saranno queste riduzioni. I mercati scontano circa 71 punti base di tagli entro la fine dell’anno a fronte dei 134 punti che erano stimati a inizio 2024.
In settimana occhi anche sulle decisioni di politica monetaria di Reserve Bank of Australia (martedì), Bank of Indonesia (mercoledì) e Bank of England (giovedì), oltre che sul discorso, in agenda mercoledì, della presidente della BCE, Christine Lagarde.
Dall’agenda macroeconomica, da monitorare stamane i prezzi al consumo finali dell’Eurozona di febbraio. La Cina ha intanto riportato una produzione industriale e una crescita degli investimenti in immobilizzazioni migliori del previsto.
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,089 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 149,1. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,6%) a 85,9 dollari al barile e il Wti (+0,7%) a 81,2 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 124 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,68%.
Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio MPS (+2,8%), Leonardo e TERNA (+1,6%) con quest’ultima che ha precisato che gli investimenti complessivi previsti dalla proposta di Piano Industriale 2024-2028 ammontano a 16,5 miliardi.
In coda Cucinelli (-2,1%), Nexi (-0,8%) e Iveco (-0,5%).