Gli eurolistini chiudono perlopiù invariati, mentre Wall Street procede in rialzo.
A Milano, il Ftse Mib chiude a 33.941 punti, sostanzialmente invariato come il DAX di Francoforte e l’Ibex35 di Madrid. Chiudono leggermente sotto la parità il Cac 40 di Parigi (-0,2%) e il Ftse 100 di Londra (-0,1%).
Oltreoceano, il Nasdaq sale dell’1,2%, lo S&P500 dello 0,9% e il Dow Jones dello 0,4%.
Nei prossimi giorni l’attenzione si concentrerà sulla fitta serie di appuntamenti con le banche centrali, a partire da domani con l’annuncio della Bank of Japan, mentre prevale largamente l’aspettativa che l’istituto metterà fine al proprio regime di tassi negativi.
Mercoledì sarà il turno della Federal Reserve. Goldman Sachs ha intanto alzato le proprie proiezioni sulla crescita economica e occupazionale degli Stati Uniti per quest’anno, prevedendo ora un aumento del PIL del 2,4% su base annua nel quarto trimestre, in miglioramento di 0,3 punti rispetto alla previsione precedente, principalmente grazie a consumi più elevati.
Focus in settimana anche sulle riunioni di Reserve Bank of Australia (martedì) e Bank of England (giovedì), oltre che sul discorso, in agenda mercoledì, della presidente della BCE, Christine Lagarde.
Dall’agenda macro odierna, a febbraio i prezzi al consumo dell’Eurozona hanno registrato una crescita dello 0,6% su base mensile, confermando il preliminare e le attese. Su base annua il dato ha evidenziato un aumento del 2,6%, anch’esso in linea al preliminare e al consensus. L’indice Core, calcolato al netto dei prezzi di energia, cibo, alcool e tabacco, ha mostrato un incremento su base tendenziale del 3,1%, in linea al preliminare e alle attese.
Nello stesso mese, le vendite al dettaglio cinesi hanno registrato un aumento del 5,5% da inizio anno, rispetto al +5,6% delle attese. La produzione industriale ha evidenziato una crescita del 7%, rispetto al +5,2% del consensus.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,087 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 149,1. Tra le materie prime, il petrolio prosegue in rialzo con il Brent (+1,2%) a 86,3 dollari al barile e il Wti (+1,3%) a 81,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 124 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,67%.
Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Leonardo (+2,3%), seguita da Bper Banca (+2%), Popolare di Sondrio (+1,9%) e Diasorin (+1,9%). Restano in coda Nexi (-3,3%), Iveco (-2,5%), Brunello Cucinelli (-2,3%) e Amplifon (-2,1%).