Eurotech – Fatturato in aumento del 3,6% a cambi costanti ed Ebitda di 5,3 mln nel 2023, CEO Chawla “2024 anno di continua trasformazione”

Eurotech ha archiviato il 2023 con ricavi pari a 93,8 milioni rispetto ai 94,3 milioni del 2022 (-0,5% a cambi storici e +3,6% a cambi costanti).

Considerando che nel 2022 la controllata tedesca InoNet era stata consolidata solo da settembre a dicembre, la dinamica dei ricavi al netto della controllata tedesca avrebbe registrato un calo del 14,7% a cambi costanti.

Al netto dei fatturati inter-company, gli Stati Uniti hanno generato un fatturato pari al 26,5% del totale (2022: 42,1%), il Giappone ha contribuito per il 28,2% (2022: 30,4%), mentre l’area europea ha rappresentato il 45,3% (2022: 27,5%).

L’area giapponese ha registrato una riduzione del 7,6%, ma a cambi costanti avrebbe evidenziato una crescita del 1,8%; l’area americana ha subito maggiormente l’effetto del destocking e ha segnato una riduzione del 37,5%; infine, l’area europea è cresciuta del 63,9% prevalentemente per effetto del consolidamento di InoNet.

Il business Edge AIoT ha avuto un ruolo determinante arrivando al 41,2% del totale, un valore superiore al target del 35% definito a inizio anno dal management. Escludendo InoNet dal perimetro di consolidamento, il business Edge AIoT ha mostrato una crescita del 19,7% rispetto al 2022; includendo il contributo di InoNet, la crescita complessiva anno su
anno del fatturato nell’Edge AIoT ha accelerato a oltre il 79,3%.

L’EBITDA si è attestato a 5,3 milioni (5,6% dei ricavi), rispetto a 6,3 milioni del 2022 (6,6% dei ricavi). Al netto dei costi non ricorrenti, l’EBITDA adjusted del 2023 è stato di
5,5 milioni (5,9% dei ricavi), rispetto a 7,2 milioni nel 2022 (7,6% dei ricavi).

Nel 2023 i costi non ricorrenti sono stati relativi all’implementazione di una nuova fase del “run-for-cash” del business embedded legacy negli USA che prevede una riduzione della struttura operativa legata a questo business, mentre nel 2022 erano stati relativi all’acquisizione di InoNet.

L’EBIT è stato di -2,4 milioni rispetto al precedente positivo di 0,7 milioni (0,7% dei ricavi).

L’esercizio si è chiuso con una perdita netta di 3,1 milioni rispetto a un deficit di 1,6 milioni del 2022.

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è stato pari a 20,6 milioni, in aumento dai 14,4 milioni di fine 2022, variazione determinata “prevalentemente dall’aumento del capitale circolante, correlato a sua volta dalla riduzione dei debiti fornitori”.Riguardo l’evoluzione prevedibile della gestione, la società riporta che “la visibilità data dagli ordini in portafoglio e dai commitment dei clienti è limitata ed è per ora inferiore rispetto a quanto si riscontrava un anno fa nello stesso periodo, in conseguenza dell’attuale preferenza dei clienti per un rilascio last-minute degli ordini”.

Nella lettera agli azionisti, il CEO Paul Chawla evidenzia, tra l’altro, che “per noi il 2024 sarà un anno di continua trasformazione verso la nostra meta del 2026: probabilmente vedremo il business Edge AIoT superare il 50% del fatturato totale, un passo fondamentale in quanto segnerà ufficialmente il cambiamento rispetto al nostro legacy business dei computer embedded customizzati”.

Guardando al futuro a medio termine, aggiunge l’AD, “l’Edge AI è destinata a diventare sempre più importante nel mercato digitale nei prossimi anni. La fusione tra IoT e Edge AI avverrà gradualmente, trasformandosi in Edge AIoT. Questa contaminazione reciproca delle due tecnologie porterà maggiori benefici, in quanto l’IoT raccoglie i dati di cui l’Edge AI ha bisogno e l’Edge AI estrae ulteriore valore dai dati dell’IoT. In ultima analisi, ciò consente di ottenere un maggiore ritorno per gli investimenti dei clienti nelle infrastrutture digitali. Una parte significativa di questa evoluzione avverrà nell’Edge, dove noi operiamo”.

“Si tratta di un’evoluzione che richiede una maggiore cybersecurity, soluzioni più semplici da implementare e distribuire su larga scala e la necessità di gestire da remoto gli aggiornamenti dei sistemi operativi, del firmware e delle applicazioni AI installate sul campo. Questo è esattamente ciò che siamo in grado di fare e a cui la nostra trasformazione ci sta preparando”.