Mercati asiatici – Prevalgono gli acquisti con Giappone e Hong Kong, Cina cauta

Prevalgono gli acquisti sulle principali borse asiatiche in scia alla chiusura tonica di ieri a Wall Street.

Caute, tuttavia, Shanghai (+0,1%) e Shenzhen (flat), meglio Hong Kong (+2,2%) e il Giappone con Nikkei a +2% e Topix a +1,6%.

Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +1,3%, il Dow Jones a +1% e lo S&P500 a +0,9%.

Ieri sera la Federal Reserve ha mantenuto, come da attese, i tassi di interesse al 5,25-5,5%, ai massimi da 22 anni, e prevede tre tagli da tre quarti di punto percentuali entro la fine del 2024

I funzionari stimano per il 2025 ulteriori tre riduzioni e altre tre nel 2026 cui seguiranno altre due in futuro, fino ad arrivare a un costo del denaro dei fondi federali intorno al 2,6%, considerato dai policy maker un tasso non stimolativo né restrittivo pertanto “neutrale”.

Riguardo l’outlook, la banca centrale ha migliorato le stime sul PIL, atteso in crescita del 2,1% nel 2024 (precedente stima +1,4%) e alzato la previsione sull’inflazione core al 2,6%, aspettandosi che l’indicatore ritornerà all’obiettivo del 2% entro il 2026.

Jerome Powell ha continuato a sottolineare che i funzionari vorrebbero vedere maggiori prove sul fatto che i prezzi stiano scendendo, aggiungendo comunque che sarà opportuno iniziare ad allentare “ad un certo punto quest’anno”.

Il governatore della Banca del Giappone Kazuo Ueda ha dichiarato che i funzionari nipponici hanno rilevato il rischio di dover aumentare i tassi di interesse rapidamente se si fosse aspettato troppo a lungo per porre fine al consistente programma di allentamento, una preoccupazione che ha spinto l’istituto a optare per questa decisione martedì.

Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,094 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 151,0. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,5%) a 86,4 dollari al barile e il Wti (+0,5%) a 81,6 dollari.