Le borse europee chiudono in rialzo, con Wall Street tonica dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un +0,1% a 34.328 unti, in denaro come il Ftse 100 di Londra (+1,9%), l’Ibex 35 di Madrid (+1,1%), Dax di Francoforte (+0,9%), il Cac 40 di Parigi (+0,2%).
Oltreoceano, il Dow Jones guadagna lo 0,8%, il Nasdaq lo 0,7%, lo S&P 500 lo 0,6%.
Prevale l’ottimismo su un prossimo allentamento monetario da parte della Fed all’indomani degli annunci della banca centrale che ha mantenuto, come da attese, i tassi di interesse al 5,25-5,5%, ai massimi da 22 anni, e prevede tre tagli da tre quarti di punto percentuali entro la fine del 2024.
Oggi, la Bank of England ha lasciato il tasso d’interesse di riferimento al 5,25%, affermando che “la politica monetaria dovrà rimanere restrittiva per un periodo sufficientemente lungo da riportare l’inflazione al target del 2% in modo sostenibile nel medio termine, in linea con il mandato”.
Il board dell’istituto britannico “resta pronto ad adeguare la politica monetaria come giustificato dai dati economici per riportare l’inflazione al target del 2% in modo sostenibile” e “su tale base, il Comitato valuterà per quanto tempo il tasso bancario dovrebbe essere mantenuto al livello attuale”.
Dall’agenda macro di oggi, nella settimana al 16 marzo le nuove richieste di disoccupazione negli Stati Uniti sono state 210mila, rispetto alle 213mila delle attese e alle 212mila della settimana precedente.
A febbraio il Leading Index del Conference Board statunitense è salito dello 0,1%, in crescita contro le attese (-0,1%), dopo il -0,4% del mese precedente.
Sempre negli Stati Uniti, a marzo, la lettura preliminare dell’indice Pmi Manifatturiero, condotta da S&P Global, si è attestata a 52,5 punti, al di sopra del consensus (51,8 punti) e del dato finale di febbraio (52,2 punti). L’indice relativo ai servizi è sceso a 51,7 punti, rispetto ai 52,3 punti del mese precedente e ai 52,0 punti delle attese.
A livello di Eurozona, la stima preliminare per il mese di marzo dell’Indice PMI Manifatturiero dell’Eurozona si è attestata a 45,7 punti, al di sotto delle attese (47,0 punti) e del dato di febbraio (46,5 punti). L’indice Servizi si è invece fissato a 51,1 punti, al di sopra delle stime degli analisti (50,5 punti) e dei 50,2 punti del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,086, mentre il cambio dollaro/yen sale a 151,7. Tra le materie prime, in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-0,6%) a 85,4 dollari e il Wti (-0,7%) a 80,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 129 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,67%.
Tornando a Piazza Affari, guida Finecobank (+1,9%), seguita da Interpump Group (+1,7%), Azimut (+1,5%), Stmicroelectronics (+1,5%). Chiudono in coda Nexi (-4,9%), Telecom Italia (-4,0%), Diasorin (-3,0%), Terna (-2,6%).