Le borse europee rallentano moderatamente a metà seduta dopo alcuni deludenti dati PMI continentali mentre i futures di Wall Street viaggiano in rialzo.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,2% a 34.350 punti, in linea al Dax di Francoforte (+0,2%) ma seguito dal Cac 40 di Parigi (-0,2%) e preceduto dal Ftse 100 di Londra (+0,9%) e dall’Ibex35 di Madrid (+0,8%).
La stima preliminare di marzo dell’Indice PMI Manifatturiero dell’Eurozona si è attestata a 45,7 punti, al di sotto delle attese (47,0 punti) e del dato di febbraio (46,5 punti).
Nello stesso mese, l’omologo dato tedesco è stato pari a 41,6 punti, inferiore alla rilevazione finale del periodo precedente (42,5 punti) e alla stima degli analisti (43 punti).
In Francia, il preliminare manifatturiero si è attestato a 45,8 punti, in calo rispetto al finale di febbraio (47,1 punti), contro i 47,5 punti delle attese.
Bene invece il Regno Unito dove a marzo il preliminare manifatturiero è stato pari a 49,9 punti, in miglioramento oltre le attese (47,8 punti) dal finale di febbraio (47,5 punti).
Occhi nel pomeriggio, negli Usa, su Fiducia commerciale Fed Philadelphia di marzo; Richieste settimanali sussidi disoccupazione; PMI preliminari di marzo e Leading index di febbraio.
Il sentiment continua intanto a beneficiare dell’ottimismo sul prossimo allentamento monetario da parte della Fed all’indomani degli annunci della banca centrale che ha mantenuto, come da attese, i tassi di interesse al 5,25-5,5%, ai massimi da 22 anni, e prevede tre tagli da tre quarti di punto percentuali entro la fine del 2024.
Oggi lo sguardo si sposta sulla Bank of England che probabilmente manterrà i tassi di interesse ai massimi degli ultimi 16 anni, in attesa di un raffreddamento delle pressioni inflazionistiche.
Nel frattempo, la banca nazionale svizzera ha inaspettatamente abbassato il tasso di riferimento di 25 punti base.
Sul forex, l’euro/dollaro è stabile a 1,092 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 151,1. Tra le materie prime, il petrolio torna a flettere con il Brent (-0,2%) a 85,8 dollari al barile e il Wti (-0,2%) a 81,1 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene a 125 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,66%.
Tornando a Piazza Affari, sale in testa Finecobank (+2,2%), seguita da Interpump (+2%), STM e Stellantis (+1,7%). In coda MPS (-3%), Nexi (-2,5%) e Bper (-1,5%).