Pomeriggio in calo per i rendimenti europei ma poco mosso per il tasso del decennale americano in un clima che continua a beneficiare dell’aspettativa di un allentamento monetario da parte della Federal Reserve.
I principali listini continentali viaggiano positivi con il Ftse Mib che limita i guadagni a +0,2%.
Prevale l’ottimismo su un prossimo allentamento monetario da parte della Fed all’indomani degli annunci della banca centrale che ha mantenuto, come da attese, i tassi di interesse al 5,25-5,5%, ai massimi da 22 anni, e prevede tre tagli da tre quarti di punto percentuali entro la fine del 2024.
I dati statunitensi su edilizia abitativa, manifattura e mercato del lavoro confermano intanto la solidità dell’economia a stelle e strisce.
Sempre in tema di politica monetaria, la banca nazionale svizzera ha inaspettatamente abbassato il tasso di riferimento di 25 punti base.
La Bank of England ha invece lasciato il tasso d’interesse al 5,25%, affermando che “La politica monetaria dovrà rimanere restrittiva per un periodo sufficientemente lungo da riportare l’inflazione al target del 2% in modo sostenibile nel medio termine, in linea con il mandato”.
Il board dell’istituto britannico “resta pronto ad adeguare la politica monetaria come giustificato dai dati economici per riportare l’inflazione al target del 2% in modo sostenibile” e “su tale base, il Comitato valuterà per quanto tempo il tasso bancario dovrebbe essere mantenuto al livello attuale”.
Tornando all’obbligazionario, ieri il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato i dettagli dell’emissione del nuovo BTP€i a 10 anni, con scadenza 15 maggio 2036 e cedola reale dell’1,80%.
Hanno partecipato all’operazione oltre 170 investitori per una domanda complessiva superiore a 41 miliardi. Il 27,1% dell’emissione è stato assegnato a fund manager, mentre le banche si sono aggiudicate il 24,8% dell’ammontare complessivo. Una quota rilevante, pari al 40,8%, è stata collocata presso investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo (a fondi pensione e assicurazioni è stato assegnato circa il 17,8%, mentre a banche centrali e istituzioni governative circa il 23%). Agli hedge fund è stato allocato il 5% dell’emissione, mentre la quota residuale del 2,3% è stata sottoscritta ad altri investitori.
Al collocamento del titolo ha preso parte una platea molto diversificata di investitori, con una presenza rilevante di investitori esteri pari al 78,3%, mentre quelli domestici si sono aggiudicati il restante il 21,7%. Tra gli investitori esteri la quota prevalente è stata allocata in Europa (62,3%), in particolare in Francia (14,8%), Regno Unito (13,2%), Penisola Iberica (11,4%), Paesi Scandinavi (10,1%), Germania/Austria/Svizzera (4,9%), Grecia (4,2%), Benelux (1,2%), e in altri Paesi europei (2,5%). Al di fuori dell’Europa, gli investitori asiatici si sono aggiudicati il 16% dell’emissione.
Nel frattempo, il rendimento del BTP decennale cala di 3bp al 3,68%, con uno spread a 127 punti, mentre il tasso del T-Bond si fissa al 4,29% (+1bp).