Avvio cautamente positivo per le principali borse europee con gli investitori attenti all’agenda macroeconomica.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,3% a 34.455 punti, poco meglio del Ftse 100 di Londra (+0,1%), Dax di Francoforte (+0,1%), Cac 40 di Parigi (+0,05%)e Ibex35 di Madrid (flat).
Occhi questa settimana su una serie di importanti dati macroeconomici che culmineranno venerdì con il deflatore PCE, un indicatore di inflazione attentamente monitorato dalla Federal Reserve e che dovrebbe fornire nuovi segnali relativi ai prossimi tagli ai tassi di interesse da parte della banca centrale americana.
Focus nei prossimi giorni anche sull’inflazione di Australia, Francia, Italia e Spagna.
Attesi nel pomeriggio dagli Usa il Chicago Fed National Activity Index di febbraio e l’attività manifatturiera Fed Dallas di marzo.
Intanto, in Asia, il principale funzionario valutario giapponese ha messo in guardia contro le mosse speculative nel mercato dei cambi mentre la banca centrale cinese ha fissato un tasso di riferimento giornaliero più forte del previsto.
Inoltre, il premier cinese Li Qiang ha minimizzato le preoccupazioni degli investitori riguardo alle sfide che l’economia si trova ad affrontare, affermando che Pechino sta intensificando il sostegno politico per stimolare la crescita e che sta affrontando i rischi sistemici.
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,082 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 151,3. Tra le materie prime, torna in rialzo il petrolio con il Brent (+0,4%) a 85,2 dollari al barile e il Wti (+0,5%) a 81 dollari sulla scia dei segnali di una contrazione del mercato determinata da sanzioni, rischi geopolitici e tagli all’offerta dell’OPEC+.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 132 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,63%.
Tornando a Piazza Affari, guida in avvio Leonardo (+1,2%), seguita da MPS e Ferrari (+0,9%) e Fineco (+0,8%). Arretrano in particolare invece Amplifon ed ERG (-0,8%).