Gli eurolistini chiudono perlopiù cauti, con Wall Street poco mossa dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un -0,03% a 34.750 punti, poco mosso come il Dax di Francoforte (+0,1%), il Cac 40 di Parigi (+0,01%). Variazioni di senso opposto per il Ftse 100 di Londra (+0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%).
Oltreoceano, lo S&P 500 guadagna lo 0,1%, il Dow Jones scambia intorno alla parità, il Nasdaq cede lo 0,1%.
Focus principale sull’ultima ondata di dati macroeconomici: con lo sguardo già rivolto al deflatore PCE, in uscita domani, la lettura finale del Pil annualizzato statunitense ha registrato nel quarto trimestre 2023 una crescita del 3,4% su base trimestrale, superiore al +3,2% della seconda stima preliminare e delle attese.
Per quanto riguarda i consumi personali in America, il dato finale del 4Q23 evidenzia un aumento del 3,3%, rispetto al +3,0% della seconda lettura preliminare e del consensus.
Sul fronte del mercato del lavoro Usa, nella settimana al 23 marzo le nuove richieste di disoccupazione negli Stati Uniti sono state 210mila, rispetto alle 212mila delle attese e della settimana precedente.
Focus inoltre sulle dichiarazioni dei funzionari della Federal Reserve: in attesa del nuovo intervento di domani del presidente Powell, l’attenzione è sui commenti “hawkish” di Christopher Waller, membro del Board of Governors della Fed, il quale ha affermato che non c’è fretta di abbassare i tassi di interesse e che vorrebbe vedere “almeno un paio di mesi di dati migliori sull’inflazione” prima che venga allentata la politica monetaria.
Nel Vecchio Continente, l’indice dei prezzi alla produzione (PPI) in Italia è sceso a febbraio dell’1,5% su base mensile, dopo il -2,5% di gennaio. Il dato su base annua ha evidenziato una contrazione del 14,2%, rispetto al -14,0% del mese precedente.
Sempre in Italia, l’indice relativo al clima di fiducia dei consumatori si è attestato a marzo a 96,5 punti, in peggioramento contro le attese (97,6 punti) rispetto ai 97 punti di febbraio.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,08, il cambio dollaro/yen a 151,25. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+1,5%) a 86,7 dollari e il Wti (+1,9%) a 82,9 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 139 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,66%.
Tornando a Piazza Affari, guida Saipem (+3,1%), seguita da Brunello Cucinelli (+2,5%), Unicredit (+2,2%), Leonardo (+1,4%). Chiudono invece in coda Iveco (-2,1%), Stellantis (-1,3%), STM (-1,3%), Recordati (-1,0%).