Fine Foods & Pharmaceuticals ha chiuso il 2023 con un fatturato da contratti con clienti aumentato del 21,7% su base annua a 251,8 milioni, esercizio caratterizzato “da una progressiva crescita del business, grazie al percorso pianificato di potenziamento continuo dell’attività di R&D, marketing e commerciali”.
Dalla ripartizione dei ricavi per business unit emerge che quella Pharma ha confermato l’aumento del fatturato, portandosi a 67,9 milioni (+24,2%). I ricavi della Business Unit Food si sono attestati a 152,4 milioni (+29,4%) “grazie all’apporto di tutte le sue componenti”. La Business Unit Cosmetica ha contribuito per 31,4 milioni rispetto a 34,3 milioni del 2022 “a causa dell’importante processo riorganizzativo che ha interessato nel 2023 tutta la struttura”.
L’EBITDA è stato pari a 22,3 milioni, in crescita del 44,5%, con il relativo margine salito dal 7,4% all’8,8%. “Nel corso del 2023 sono stati sostenuti oneri di natura non ricorrente, con impatto sull’EBITDA, riconducibili alla controllata Euro Cosmetic per un totale di 3,6 milioni, principalmente a causa della riorganizzazione post fusione con Pharmatek”.
L’EBITDA Adjusted si è quindi attestato a 25,8 milioni (+64,2%) con un margine aumentato dal 7,6% al 10,3%.
L’EBIT ammonta a 1,1 milioni, in miglioramento rispetto a -1,0 milione del 2022, “nonostante la svalutazione dell’avviamento della Business Unit Cosmetica (già iscritto nel bilancio semestrale al 30 giugno 2023) per 4,4 milioni e il costo straordinario di 675mila euro a fronte della demolizione di un fabbricato presso Brembate”.
L’EBIT Adjusted si è attestato a 9,7 milioni, balzato dagli 0,3 milioni del 2022.
Il risultato ante imposte è stato pari a -1,9 milioni, in forte miglioramento rispetto all’esercizio precedente (-14,2 milioni). Nel 2023 le imposte hanno mostrato segno negativo per 1,7 milioni, mentre nel 2022 riportavano segno positivo per 4,7 milioni: “tale effetto è generato
principalmente dalla capogruppo Fine Foods, la quale, nell’esercizio appena concluso, ha una base imponibile positiva, per cui ha utilizzato parte delle imposte differite attive accantonate nel periodo precedente generando quindi un onere nel proprio conto economico. Alla fine del periodo precedente invece la gestione fiscale della capogruppo aveva generato un beneficio in larga parte attribuibile all’iscrizione delle differite attive sulla perdita fiscale”.
La perdita di periodo è stata pari a 3,5 milioni, comunque in miglioramento rispetto a -9,5 milioni del 2022 “ed è quasi totalmente ascrivibile al risultato negativo della gestione finanziaria dove sono stati registrati oneri finanziari per 4,9 milioni (in aumento rispetto all’anno precedente a causa del peggioramento dei tassi di interesse)”.
Il risultato di periodo adjusted è stato positivo per 4,9 milioni rispetto al valore negativo di 8,6 milioni del 2022.
Sul fronte patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 43,6 milioni, sostanzialmente in linea al 31 dicembre 2022, dopo che l’attività operativa ha generato un
flusso positivo di 20,3 milioni, parzialmente assorbito dagli investimenti netti effettuati nel periodo (17,4 milioni), dalla distribuzione di dividendi (2,5 milioni) e dall’acquisto di azioni proprie (0,3 milioni).
Il CdA proporrà all’assemblea degli azionisti, convocata per il 29 maggio, la distribuzione di un dividendo unitario di 0,12 euro (+20%), che sarà pagato in un’unica tranche, con stacco cedola il 3 giugno, record date il 4 giugno e pagamento il 5 giugno.
Riguardo l’outlook, la società riporta che “Nonostante il rallentamento che si protrae dallo scorso anno, gli scenari più aggiornati dei maggiori previsori riportano uno quadro globale per il 2024 nel complesso positivo, sebbene le stime di crescita siano ancora divergenti”.
“In questo contesto, e con un mercato di riferimento che è in generale in crescita a volumi, il Gruppo intende incrementare quote di mercato e continuerà, pertanto, a sviluppare il business lungo le tre direttrici principali – Food, Pharma e Cosmetica – attraverso il potenziamento dell’attività nelle singole BU. Fine Foods rimane attenta, inoltre, a cogliere eventuali opportunità di crescita anche per linee esterne (…)”.
Il management è “ragionevolmente certo di proseguire, a livello di Gruppo, con gli storici trend di crescita dei ricavi e con il miglioramento della marginalità”.
Parallelamente agli obiettivi economici finanziari, in Fine Foods, “i temi ESG sono sempre più integrati nei diversi processi aziendali, fino al dipartimento di Ricerca e Sviluppo, impegnato nella proposta di soluzioni che vadano verso una riduzione dell’impatto ambientale di prodotto. Il Gruppo intende proseguire il proprio programma di sostenibilità anche per gli esercizi futuri e proporsi come riferimento per i clienti nella valutazione di prodotti che rispondano sempre più alle aspettative emergenti del mercato, relative anche ai temi di sostenibilità”.
Giorgio Ferraris, AD di Fine Foods & Pharmaceuticals, commenta: “Siamo molto orgogliosi delle nostre performance nel 2023, anno che mostra una crescita dei ricavi di Gruppo a livelli quasi doppi rispetto a quelli consueti. La solidità del nostro modello di business e della nostra organizzazione ci hanno permesso un rapido recupero nei valori di marginalità, contestualmente al riavvicinamento a valori storici, e che intendiamo superare presto. In un mercato che cresce a volumi, intendiamo incrementare la nostra quota di mercato. Gli investimenti volti all’espansione della capacità produttiva, già completati per la BU Cosmetica, e programmati nei prossimi due anni per le BU Pharma e BU Food ci permetteranno di soddisfare il crescente interesse dei clienti per il nostro Gruppo, offrendoci un outlook molto positivo per il periodo 2024 – 2028”.