Nel 2023 il Gruppo El.En. ha consuntivato un fatturato consolidato di 692 milioni, in aumento del 2,8% rispetto al 2022, con un risultato operativo di 72,7 milioni pari al 10,5% sul fatturato, in flessione rispetto agli 81 milioni dell’anno precedente, e un risultato netto di Gruppo pari a 48,2 milioni.
Con riferimento alla guidance indicata dall’azienda per l’esercizio in esame, i risultati si allineano alle previsioni, sia nella crescita del fatturato sia nell’andamento del risultato operativo del 2023 rispetto al risultato record dell’esercizio 2022.
“Il 2023 è stato un buon esercizio: l’andamento del business è stato positivo sulla maggior parte dei nostri segmenti applicativi e delle nostre presenze geografiche nel mondo e siamo particolarmente soddisfatti nell’essere riusciti a registrare una crescita – seppure contenuta – rispetto al 2022 che era stato caratterizzato da andamenti eccezionalmente positivi”, esordisce l’Amministratore delegato di El.En., Andrea Cangioli, in un’intervista rilasciata a Market Insight.
“Di tutta soddisfazione anche il risultato operativo, frutto di attività che, nonostante un anno reso più difficile dalle circostanze macroeconomiche che hanno avuto effetto anche sui nostri mercati, nella grande maggioranza dei nostri business hanno performato ancora meglio del 2022”.
“In un contesto generale appesantito, da un lato, dall’aumento rapidissimo dei tassi di interesse – che ha penalizzato i produttori di capital equipment, come noi, rendendo più caro per i clienti finanziarne l’acquisto – e, dall’altro, dal clima di incertezza cui hanno contribuito anche il perdurare della guerra in Ucraina e il nuovo conflitto in Medioriente, nel complesso tuttavia le condizioni generali restano favorevoli per El.En.: i nostri mercati continuano a svilupparsi e a manifestare quei fattori chiave di successo che ci consentono di delineare una proiezione in crescita anche per gli anni a venire”, spiega il CEO.
Andando ad analizzare i business di attività, il settore medicale ha registrato un incremento del 2,7% – in linea con la crescita complessiva del gruppo – risultato che combina una leggera flessione (-5,3% a 226 mln) dell’estetica – che con un’incidenza del 57,6% sul totale del fatturato di settore rappresenta il segmento più rilevante – con il netto miglioramento negli altri segmenti e in particolare in quello della chirurgia (+25% a 77,2 mln).
“Il calo del fatturato dei sistemi di epilazione è stato determinato sostanzialmente dall’andamento inferiore alle attese su due account nel mercato americano e nell’area del Medioriente. In particolare, quest’ultima regione – e segnatamente Iraq ed Egitto –, già prima dello scoppio della guerra a Gaza, aveva manifestato segnali di criticità legati alla difficoltà nel reperire valuta per pagare le forniture”, precisa l’AD.
Passando al settore industriale, il Gruppo ha registrato un andamento volatile a seconda dell’area geografica.
“Siamo andati molto bene in Europa e nel resto del Mondo Occidentale, dove abbiamo registrato una crescita a livelli sia di fatturato sia di utili in tutti i segmenti applicativi, ovverosia il taglio, la marcatura laser e la vendita di sorgenti. A ciò si è contrapposta la decisa flessione di fatturato del business del taglio laser sul territorio cinese, che ha risentito della debolezza dell’economia locale e della maggiore competitività creatasi nel mercato interno, dando origine a una perdita operativa”.
“Al netto di questa perdita operativa – sottolinea Cangioli –, il risultato del 2023 sarebbe stato in linea, se non addirittura migliore, rispetto a quello del 2022”.
Si nota nel 2023 il margine di contribuzione lordo è aumentato del 4,7% a 261,4 milioni, segnando una crescita superiore a quella del fatturato grazie al recupero nella marginalità delle vendite, passata dal 37,1% al 37,8%. La migliore marginalità è essenzialmente dovuta al mix di vendite del settore medicale, dove si è ridotto il peso dei segmenti più competitivi caratterizzati da margini inferiori.
Altro aspetto molto importante del 2023 è l’andamento della generazione di cassa.
Nel secondo semestre del 2023, evidenzia il manager, “il Gruppo è tornato a generare cassa dalle attività operative, registrando nel periodo un miglioramento della posizione finanziaria netta per circa 45 milioni, invertendo così la tendenza all’assorbimento di cassa evidenziata nel primo semestre, legato alla dinamica del capitale circolante. Nella seconda metà del 2022 e nella prima metà del 2023, infatti, per alimentare con continuità le linee produttive in presenza di una grande difficoltà nell’ottenere approvvigionamenti tempestivi, si era aumentato il volume degli acquisti di componenti per la produzione in misura superiore alla rapida crescita del fatturato e si erano ridotti i tempi di pagamento ai fornitori. La normalizzazione della domanda e dell’offerta dei componenti ha consentito nel secondo semestre di ripristinare i normali cicli finanziari delle attività con evidente beneficio delle posizioni liquide”.
Allargando lo sguardo al prossimo futuro, “possiamo affermare che gli scenari di medio termine, sia per il settore medicale sia per quello industriale, sono positivi”.
“Fattore abilitante per questa prospettiva è la spinta all’innovazione continua: elemento essenziale per lo sviluppo dei nostri mercati infatti è l’innovazione tecnologica, perché la domanda sui mercati cresce in presenza di soluzioni innovative che soddisfino in maniera sempre più efficace le esigenze dei clienti e ne stimolino di nuove, aprendo nuovi scenari e opportunità”, rimarca il CEO.
Ne è un chiaro esempio il lancio della nuova linea PRO di DEKA, nell’ambito del settore medicale per l’estetica, che ha rinnovato e potenziato i prodotti esistenti in alcuni segmenti applicativi della epilazione, antiaging, body shaping e skin tightening.
“Vanno al contempo, però, tenuti in debito conto alcuni elementi di criticità, dati essenzialmente dal complessivo contesto di incertezza legato alle guerre in atto e all’aspettativa di discesa dei tassi di interesse da un lato, e, dall’altro, dal perdurare delle difficoltà del mercato cinese per il settore industriale, dove comunque abbiamo preso alcune contromisure nella direzione di rendere la nostra struttura efficace nonostante le condizioni sfavorevoli”.
Nel corso del 2023 “la pressione della domanda si è normalizzata e il Gruppo è tornato ad operare secondo i canoni che ne hanno caratterizzato storicamente l’attività. I risultati delle vendite e della raccolta ordini dei primi due mesi del 2024 delineano un avvio di esercizio in rallentamento, con una progressiva accelerazione nei mesi e trimestri a seguire, tale da permetterci di indicare per l’intero anno in corso una previsione di ulteriore incremento del fatturato e una crescita del risultato operativo”, osserva con soddisfazione l’AD.
In riferimento, poi, alle attività propedeutiche alla presentazione della domanda di IPO della business unit “Taglio Laser” su un mercato regolamentato cinese, intraprese dal 2022, nelle prime settimane del 2024, riscontrata la decisione della società di non procedere alla sottoscrizione di una domanda di IPO con riferimento ai risultati del 2023, i fondi di Private Equity che avevano investito in Penta laser Zhejiang durante il 2022 hanno inoltrato la richiesta di recesso contrattualmente prevista a loro favore.
Ora, prosegue Cangioli, “stiamo confrontandoci con gli investitori cinesi per verificare se c’è una loro volontà di partecipare a un rinnovato processo di IPO o, invece, se c’è una ferma decisione di recedere”.
“L’eventuale conferma del recesso dei fondi comporterebbe una situazione che di fatto segnerebbe almeno temporaneamente la parola fine al processo di IPO e la necessità di valutare soluzioni alternative per lo sviluppo strategico di questa business unit”.
A ciò si aggiunga che “lo scorso febbraio un cliente della Penta Laser Zhejiang ha avviato un contenzioso avanzando pretese di rimborso, in relazione a un’importante fornitura, per il quale ha ottenuto il sequestro conservativo delle disponibilità di alcuni conti correnti della società. Cosa che ha portato il Gruppo ad accantonare in via prudenziale un importo complessivo corrispondente a circa 3,5 milioni di euro, alla luce dello stato iniziale del contezioso e delle incertezze legate all’esito della disputa”.
Altro elemento di rilievo nel 2023, infine, le attività intraprese dal Gruppo in ambito di sostenibilità, peraltro ricomprese tra gli indicatori di performance per i compensi del management. Passi importanti per il raggiungimento degli obiettivi fissati dal nuovo Piano di Sostenibilità quinquennale 2023-2027.
“Anzitutto – evidenzia il CEO – è proseguito l’impegno per la riduzione delle emissioni Scope 1 & 2, grazie al perseguimento della strategia di aumentare la quota di energia da fonti rinnovabili sia consumata che prodotta, attraverso, da un lato, la realizzazione di 4 impianti fotovoltaici presso alcuni stabilimenti del Gruppo che si aggiungono ai 2 già in esercizio e, dall’altro, alla stipula di contratti per la fornitura di energia green”.
Inoltre, “è stato avviato il coinvolgimento della catena di fornitura al fine di misurare e conseguentemente ridurre le emissioni Scope 3”.
Ancora, “abbiamo lavorato per migliorare i parametri di sostenibilità con cui la società viene valutata dalle agenzie di rating. Impegno che ci è stato riconosciuto con l’assegnazione di un rating “B” da parte di CDP (ex Carbon Disclosure Project) e un rating “A” da parte di MSCI e che ha conseguentemente migliorato l’investibilità del titolo El.En.”, rimarca con soddisfazione l’AD.
In aggiunta, sono stati attribuiti ad El.En. significativi riconoscimenti per la sua attività in ambito ESG, tra cui i premi “Leader della sostenibilità” e “Aziende più attente al clima” realizzati da Il Sole 24 Ore in collaborazione con la società di analisi Statista, e un posto tra le prime 100 aziende nei “Sustainability Award Italia”, promosso da Kon Group e l’ecosistema di Borsa Italiana ELITE, con la partecipazione di prestigiosi Partners.
“Riconoscimenti che nel loro complesso – conclude Andrea Cangioli – attestano quanto il forte impegno del Gruppo El.En. in ambito della sostenibilità stia andando nella giusta direzione prospettica con importanti risultati già oggi”.