Le borse europee si mantengono caute nel pomeriggio in linea all’andamento di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,2% a 34.396 punti, l’Ibex35 di Madrid scambia a +0,6%, il Dax di Francoforte a +0,4% e il Cac 40 di Parigi a +0,3% mentre il Ftse 100 di Londra è flat. Oltreoceano, il Nasdaq e lo S&P 500 salgono dello 0,3%, il Dow Jones dello 0,2%.
Cresce l’attesa per l’intervento di stasera di Powell nella speranza che fornisca ulteriori indicazioni sulla politica monetaria della Federal Reserve dopo che gli ultimi dati hanno confermato la solidità del mercato del lavoro Usa e smorzato l’ottimismo su tagli, a breve, dei tassi di interesse.
Il presidente della Fed Bank di Atlanta Raphael Bostic ha intanto affermato che sarà probabilmente opportuno abbassare i tassi solo nel quarto trimestre, sottolineando la natura accidentata dell’andamento dell’inflazione.
Dall’agenda macroeconomica, negli Usa, a marzo il Pmi Servizi finale si è attestato a 51,7 punti, confermando il preliminare e in linea al consensus, mentre il Pmi Composito è stato pari a 52,1 punti, rispetto ai 52,2 del preliminare.
Nello stesso mese, la stima ADP sul mondo del lavoro statunitense ha evidenziato 184mila nuovi posti di lavoro, in aumento oltre le attese (150mila unità) dalle 155mila unità del mese precedente (rivisto da 140 mila unità).
Sempre oltreoceano, nella settimana al 29 marzo l’indice Mba, che misura le nuove richieste di ipoteche, ha registrato un decremento dello 0,6%, dopo il -0,7% della settimana precedente.
Nel Vecchio Continente, a marzo i prezzi al consumo preliminari nell’Eurozona hanno registrato un aumento dello 0,8% su base mensile, inferiore alle attese (+0,9%) e dopo il +0,6% di febbraio. Su base annua il dato ha riportato un +2,4%, al di sotto del consenus (+2,5%) dopo il +2,6% del mese precedente.
Nella stessa area, a febbraio il tasso di disoccupazione si è attestato al 6,5%, poco sopra le attese (6,4%) e confermando il dato di gennaio (rivisto da 6,4%).
In Italia, nello stesso mese, l’omologo dato è stato pari al 7,5%, in aumento contro le attese (7,2%) dal 7,3% di gennaio (rivisto da 7,2%).
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,08 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 151,8. Tra le materie prime, accelera il petrolio con il Brent (+0,9%) a 89,7 dollari al barile e il Wti (+0,8%) a 85,8 dollari dopo che l’OPEC+ ha deciso di mantenere i tagli alla forniture per la prima metà dell’anno.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund aumenta di 4 bp a 148 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,9%.
Tornando a Piazza Affari, prosegue in vetta Finecobank (+5,2%) ancora in scia all’upgrade di JP Morgan a ‘overweight’ da ‘neutral’ con target price a 16,30 euro. Seguono Bper (+2,2%), Unipol e Banco BPM (+2%), quest’ultima dopo Moody’s ha confermato il giudizio di investment grade per tutti i principali rating dell’istituto. Resta in fondo, invece, Stellantis (-2,5%), con le vendite anche su Hera (-2%), Interpump e Campari (-1,4%).