Mercati – Partenza perlopiù in leggero rialzo, a Milano (+0,3%) corre Fineco (+4,1%) dopo upgrade JP Morgan

Avvio perlopiù in leggero rialzo per le principali borse europee dopo che alcuni dati macroeconomici solidi e i prezzi più alti delle materie prime hanno alimentato l’aspettativa secondo cui i tassi di interesse rimarranno più elevati per un periodo più lungo.

A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,3% a 34.417 punti, poco sopra la parità come l’Ibex35 di Madrid (+0,3%), il Dax di Francoforte (+0,1%) e il Cac 40 di Parigi (+0,1%). Più arretrato il Ftse 100 di Londra (-0,3%).

I dati migliori del previsto sulle opportunità di lavoro negli Stati Uniti e sugli ordinativi di beni industriali hanno alimentato le incertezze sul ritmo dell’allentamento della Federal Reserve. Gli operatori prevedono attualmente riduzioni dei tassi per circa 65 punti base quest’anno, ovvero meno dei 75 punti base segnalati nelle ultime stime del “dot plot” della banca centrale americana.

Le parole del presidente della Fed Jerome Powell, attese oggi, potrebbero offrire ulteriori indizi.

La numero uno della Fed di San Francisco Mary Daly e la sua controparte di Cleveland Loretta Mester hanno affermato di aspettarsi ancora che la banca centrale abbasserà i tassi tre volte nel 2024, sebbene ritengano che non ci sia fretta di iniziare a ridurre il costo del denaro.

Sul fronte asiatico, mentre pesano i timori legati al devastante terremoto a Taiwan, Tatsuo Yamasaki, ex viceministro delle finanze per gli affari internazionali del Giappone, ha dichiarato in un’intervista che il governo “può intervenire non appena lo yen scenderà oltre l’attuale range”.

Dall’agenda macroeconomica, da monitorare stamane, disoccupazione italiana di febbraio e Prezzi al consumo dell’Eurozona preliminari di marzo. Nel pomeriggio, oltreoceano, focus su Richieste mutui MBA, ADP Employment Change e PMI servizi e composito finale, entrambi di marzo.

Il dato finale di marzo del PMI servizi della Jibun Bank giapponese si è attestato a 54,1 punti, sotto i 54,9 punti del dato preliminare. L’indice composito, che comprende anche l’attività manifatturiera, si è fissato a 51,7 punti, rispetto ai 52,3 punti della rilevazione preliminare.

A marzo il Purchasing Managers Index (Pmi) composito cinese, elaborato da Markit/Caixin, è salito a 52,7 punti dai 52,5 di febbraio. L’indicatore relativo al settore dei servizi è salito a 52,7 punti dai 52,5 di febbraio e delle attese.

Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,077 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 151,7. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,3%) a 89,1 dollari al barile e il Wti (+0,2%) a 85,3 dollari dopo che un report sul settore ha segnalato un calo delle scorte di greggio statunitense. Il tutto in vista della riunione dell’OPEC+ in cui si prevede che il gruppo confermerà gli attuali tagli all’offerta.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 143 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,82%.

Tornando a Piazza Affari, corre in avvio Finecobank (+4,1%) dopo che JP Morgan ne ha alzato il rating a ‘overweight’ da ‘neutral’ con target price a 16,30 euro. Segue Banco BPM (+1,3%) dopo che Moody’s ha confermato il giudizio di investment grade per tutti i principali rating dell’istituto, e Banca Popolare di Sondrio (+1%).

In fondo, invece, Interpump (-0,9%), Cucinelli (-0,7%), Ferrari e A2A (-0,6%).