Wall Street mantiene l’inizio del secondo trimestre in rosso, incapace di trovare nuove strade di rialzo ed in attesa del dato sul mercato del lavoro del mese di marzo che sarà pubblicato il prossimo venerdì.
In questo contesto di consolidamento dei forti guadagni precedenti, più che di debolezza, i quattro listini principali chiudono tutti in negativo, lasciandosi comunque alla spalle i minimi intraday grazie ad un colpo di reni, lento e progressivo, nel finale.
Il bilancio definitivo registra lo S&P500 in calo dello 0,7%, il Nasdaq ed il Dow Jones di un punto percentuale ed il Russell 2000 dell’1,8%.
In evidenza Tesla (-4,9%) che ritocca i nuovi minimi di periodo.
Indice VIX ancora in rialzo del sette per cento per la seconda giornata consecutiva a quota 14,6 punti, dopo un massimo intraday fino a 15,4 punti.
Sul mercato obbligazionario nuova lieve risalita dei rendimenti che guadagnano altri due punti base chiudendo al 4,34%.
Tra le materie prime prosegue la fase positiva del petrolio che sigla anch’esso un nuovo massimo di periodo guadagnando altri due punti percentuali a quota 85 dollari al barile.
Seduta euforica per i metalli preziosi. L’oro si apprezza del due per cento siglando il nuovo record storico a 2.300 dollari l’oncia. Ancora più brillante l’argento che sale del 4,5% superando anche la barriera tecnica dei $26. Ottimo riscontro anche per il platino (+2,8%).
Sul mercato valutario il dollaro arresta la sua fase di rafforzamento nei confronti della moneta unica scivolando nel finale a 1,076.