Mercati – Prevista apertura poco mossa per l’Europa

Atteso avvio poco mosso per le principali borse europee in vista dei dati chiave sull’occupazione negli Stati Uniti previsti per venerdì e dopo l’intervento di Jerome Powell.

Chiusura ieri poco mossa a Wall Street con S&P500 e Nasdaq in guadagno rispettivamente dello 0,1% e 0,2%. Al contrario, il Dow Jones chiude negativo dello 0,1%.

Sui mercati asiatici, Tokyo ha terminato a +0,9%. Chiuse le piazze della Cina, Hong Kong e Taiwan.

Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha confermato, in un forum dell’Università Stanford, un atteggiamento cauto sulle giuste tempistiche per l’inizio dei taglio dei tassi, affermando che “azzeccare il momento giusto è molto impegnativo, non è affatto facile”.

Secondo Powell, infatti, il rischio di allentare la poltica monetaria troppo presto o eccessivamente potrebbe provocare un’inversione dei progressi che la Fed ha visto sull’inflazione e, in ultima istanza, richiedere anche maggiore restrizione monetaria per riportare l’inflazione al 2%.

Al tempo stesso “attenuare la linea troppo tardi o troppo poco potrebbe provocare indebolimenti non dovuti a attività economica e inflazione”. “Un’attività economica più forte del previsto non ha cambiato sostanzialmente le aspettative della Federal Reserve secondo cui il calo dell’inflazione consentirà tagli dei tassi di interesse quest’anno”, ha spiegato Powell.

Sempre in tema di politica monetaria, l‘ex membro del consiglio della Banca del Giappone Makoto Sakurai ha affermato che l’istituto nipponico aspetterà probabilmente fino a ottobre prima di valutare un altro aumento dei tassi di interesse.

Gli investitori stanno intanto ancora valutando l’impatto del recente terremoto che ha colpito Taiwan, in più devastante degli ultimi 25 anni, e che ha provocato almeno nove vittime nonché interrotto la produzione di semiconduttori.

Intanto sul fronte macro, attesi in mattinata i PMI servizi e composito di marzo di Italia, Francia, Germania, Eurozona e Regno Unito e nel pomeriggio, dagli Usa, la bilancia commerciale di febbraio e le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione.

Tornando a Piazza Affari, Snam ha aumentato al 30% la propria quota di partecipazione in Adriatic LNG, mentre TIM ha comunicato che la Corte d’Appello di Roma ha chiuso in favore del Gruppo un contenzioso relativo alla restituzione del canone concessorio preteso per il 1998, l’anno successivo alla liberalizzazione del settore, e richiesto in restituzione dalla Società.