Mercati – Avvio in rosso per l’Europa, a Milano (-1,3%) guida Eni (+1,9%)

Avvio in rosso per l’Europa nel giorno del job report statunitense.

A Milano, il Ftse Mib cede l’1,3% a 33.992 punti, negativo come il Cac 40 di Parigi (-1,2%), il Dax di Francoforte (-1,1%), il Ftse 100 di Londra (-1,1%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,9%).

Mentre sul sentiment pesano l’incertezza sui tassi di interesse e le tensioni geopolitiche,
gli investitori restano focalizzati sui non farm payrolls in uscita oggi pomeriggio. In caso di un ulteriore segnale di solidità dell’economia statunitense, la Federal Reserve potrebbe decidere di mantenere i tassi elevati per un periodo più a lungo.

Il presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, ha dichiarato che i tagli ai tassi potrebbero non essere necessari quest’anno se i progressi sull’inflazione si bloccano. L’omologa dell’istituto di Cleveland, Loretta Mester, ha suggerito che la banca centrale potrebbe avvicinarsi al livello di fiducia necessario per iniziare ad abbassare il costo del denaro nei prossimi mesi.

Sempre in tema di politica monetaria, il governatore della Banca del Giappone Kazuo Ueda ha alimentato le scommesse su un ulteriore aumento dei tassi di interesse nel corso dell’anno.

Resta monitorato anche il fronte geopolitico dopo che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che il suo paese agirà contro l’Iran e i suoi delegati e danneggerà coloro che cercano di danneggiarlo. Il presidente Joe Biden ha detto a Netanyahu che il sostegno degli Stati Uniti alla sua guerra dipenderà da nuove misure per proteggere i civili.

Il segretario al Tesoro Janet Yellen ha dato il via alla sua ultima visita in Cina con l’impegno a lavorare per migliorare i legami economici. Le relazioni tra le due maggiori economie mondiali hanno mostrato segnali di miglioramento da quando Biden e Xi Jinping si sono incontrati di persona a novembre, anche se permangono profonde differenze.

Dall’agenda macroeconomica, focus sulle vendite al dettaglio dell’Eurozona di febbraio oltre che sui già citati Nonfarm Payrolls di marzo.

A febbraio la produzione industriale francese è aumentata dello 0,2% su base mensile, meno delle attese (+0,4%) ma in controtendenza rispetto al -0,9% di gennaio (rivisto da -1,1%). Su base annua, il dato è calato dello 0,8%, contro il -0,1% del consensus e in netto rallentamento dal +0,9% del mese precedente (rivisto da +0,8%). Nello stesso mese, la produzione manifatturiera su base mensile è salita dello 0,9%, al di sotto del +1,2% del consensus ma invertendo direzione rispetto al -1,5% (rivisto da -1,6%)  di gennaio. A livello annuale il dato è calato dello 0,3%, rallentando dal +0,2% del mese precedente (rivisto da +0,1%).

A febbraio gli ordini di fabbrica della Germania sono cresciuti su base mensile dello 0,2%, contro il +0,7% delle attese e dopo il -11,4% di gennaio (rivisto da -11,3%). Su base annua e corretti per l’effetto calendario, gli ordini si sono ridotti del 10,6%, a fronte del -10,1% del consensus e dopo il -6,2% del mese precedente (rivisto da -6,0%).

Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,083 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 151,2. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,6%) a 91,1 dollari al barile e il Wti (+0,4%) a 86,9 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 142 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,76%.

Tornando a Piazza Affari, guida Eni (+1,9%), il cui Cda proporrà all’assemblea un nuovo programma di buyback e l’annullamento delle azioni proprie che saranno acquistate con la finalità di remunerare gli azionisti. Inoltre, ha deliberato la possibile emissione di uno o più prestiti obbligazionari, da collocare presso investitori istituzionali, per un ammontare complessivo non superiore a 5 miliardi o equivalente in altra valuta, da emettersi in una o più tranches entro il 31 marzo 2026. Infine, ha deliberato la distribuzione della quarta delle quattro tranche dell’erogazione in luogo del dividendo 2023 di 0,23 euro (su una erogazione complessiva annuale di 0,94 euro).

Tiene anche Hera (+0,2%) mentre si posizionano in fondo Banco BPM (-2,5%), Intesa Sanpaolo (-2,4%) e Stellantis (-2,3%).