Mercati – Eurolistini ampliano le perdite a metà seduta, a Milano (-1,6%) continua a resistere Eni (+1,3%)

Le borse europee proseguono in rosso a metà seduta, mentre i futures di Wall Street viaggiano in frazionale rialzo.

A Milano, il Ftse Mib cede l’1,6% a 33.892 punti, negativo come il Dax di Francoforte (-1,6%), il Cac 40 di Parigi (-1,5%), l’Ibex35 di Madrid (-1,5%) e il Ftse 100 di Londra (-0,9%).

Mentre sul sentiment pesano l’incertezza sui tassi di interesse e le tensioni geopolitiche,
gli investitori restano focalizzati sui non farm payrolls in uscita oggi pomeriggio. In caso di un ulteriore segnale di solidità dell’economia statunitense, la Federal Reserve potrebbe decidere di mantenere i tassi elevati per un periodo più a lungo.

Il presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, ha dichiarato che i tagli ai tassi potrebbero non essere necessari quest’anno se i progressi sull’inflazione si bloccano. L’omologa dell’istituto di Cleveland, Loretta Mester, ha suggerito che la banca centrale potrebbe avvicinarsi al livello di fiducia necessario per iniziare ad abbassare il costo del denaro nei prossimi mesi.

Sempre in tema di politica monetaria, il governatore della Banca del Giappone Kazuo Ueda ha alimentato le scommesse su un ulteriore aumento dei tassi di interesse nel corso dell’anno.

Resta monitorato anche il fronte geopolitico dopo che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che il suo paese agirà contro l’Iran e i suoi delegati e danneggerà coloro che cercano di danneggiarlo. Il presidente Joe Biden ha detto a Netanyahu che il sostegno degli Stati Uniti alla sua guerra dipenderà da nuove misure per proteggere i civili.

Il segretario al Tesoro Usa Janet Yellen ha dato il via alla sua ultima visita in Cina con l’impegno a lavorare per migliorare i legami economici. Le relazioni tra le due maggiori economie mondiali hanno mostrato segnali di miglioramento da quando Biden e Xi Jinping si sono incontrati di persona a novembre, anche se permangono profonde differenze.

Dall’agenda macroeconomica, oltre che sui già citati Nonfarm Payrolls di marzo, focus sulle vendite al dettaglio dell’Eurozona che a febbraio hanno evidenziato un -0,5% su base mensile, in peggioramento rispetto alla variazione nulla di gennaio (rivista da +0,1%) e al di sotto delle attese (-0,4%). Su base annua, le vendite al dettaglio hanno segnato un calo dello 0,7%, migliore invece in questo caso rispetto al -0,9% della rilevazione di gennaio (rivisto da -1,0%) e al di sopra del consensus (-0,8%).

Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,084 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 151,4. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,1%) a 90,7 dollari al barile e il Wti (-0,1%) a 86,5 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende di circa quattro punti base a 138 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,74%.

Tornando a Piazza Affari, denaro solo su Eni (+1,3%), il cui Cda proporrà all’assemblea un nuovo programma di buyback e l’annullamento delle azioni proprie che saranno acquistate con la finalità di remunerare gli azionisti. Inoltre, ha deliberato la possibile emissione di uno o più prestiti obbligazionari, da collocare presso investitori istituzionali, per un ammontare complessivo non superiore a 5 miliardi o equivalente in altra valuta, da emettersi in una o più tranches entro il 31 marzo 2026. Infine, ha deliberato la distribuzione della quarta delle quattro tranche dell’erogazione in luogo del dividendo 2023 di 0,23 euro (su una erogazione complessiva annuale di 0,94 euro).

Si posizionano in coda Banco BPM (-3,1%), MPS e Iveco (-3%) e Intesa Sanpaolo (-2,9%).