Mercati asiatici – Contrastati con la Cina debole dopo la riapertura

Seduta contrastata per le principali borse asiatiche dopo la chiusura positiva di venerdì a Wall Street.

In riapertura dopo le festività, Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,3 e l’1,2%. Resistono invece Hong Kong (+0,1%) e il Giappone con il Nikkei e Topix, entrambi a +0,6%.

Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +1,2%, lo S&P500 a +1,1% e il Dow Jones a +0,8%.

La Banca Popolare Cinese ha mantenuto il tasso di riferimento dello yuan entro il range recentemente definito nel tentativo di stabilizzare la valuta dopo l’ultimo calo mentre sul sentiment pesa una richiesta di liquidazione per il Gruppo immobiliare Shimao da parte di una delle maggiori banche statali cinesi.

Sempre in tema di banche centrali, i mercati prevedono che mercoledì l’istituto neozelandese, che è stato il primo ad aumentare i tassi nel ciclo di strette post-Covid, si opporrà alle scommesse su un allentamento monetario.

Giovedì sarà il turno della Banca Centrale Europea che manterrà probabilmente invariato il costo del denaro con gli operatori si attendono tagli ai tassi entro pochi mesi.

I mercati hanno intanto ridimensionato la prospettiva su una riduzione del costo del denaro da parte della Federal Reserve per quest’anno a seguito dei dati sull’occupazione negli Stati Uniti che hanno confermato la solidità del mercato del lavoro a stelle e strisce.

Infine, venerdì prenderà il via la stagione delle trimestrali con i conti di banche del calibro di JPMorgan e Citigroup.

Sullo sfondo restano monitorate le tensioni internazionali dopo che la Repubblica islamica ha promesso di vendicarsi contro Israele a seguito di un attacco mortale a un consolato iraniano in Siria avvenuto la scorsa settimana.

Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,083 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 151,8. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-1,6%) a 89,7 dollari al barile e il Wti (-1,6%) a 85,6 dollari.