Mercati – Chiusura perlopiù in denaro per gli eurolistini, Milano +0,9%

Le borse europee chiudono prevalentemente positive, con Wall Street poco mossa dopo le prime ore di contrattazioni.

A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 34.316 punti (+0,9%), in rialzo come il Dax di Francoforte (+0,8%), il CAC 40 di Parigi (+0,7%) e il Ftse 100 di Londra (+0,4%). Chiude sostanzialmente invariato l’Ibex 35 di Madrid (-0,04%).

Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,1%, lo S&P 500 e il Dow Jones scambiano intorno alla parità.

L’attenzione degli investitori è già rivolta ai dati sui prezzi al consumo Usa, in agenda mercoledì: la lettura di marzo dovrebbe evidenziare una nuova accelerazione dell’inflazione su base annua, dal +3,2% al +3,4%.

I dati CPI americani potrebbero, anche alla luce degli ultimi dati sul lavoro, rinforzare le aspettative dei mercati sui tagli ai tassi della Fed: al momento gli operatori scontano due tagli quest’anno, rispetto ai tre previsti nell’ultimo dot-plot della banca centrale.

Ulteriori indicazioni potrebbero emergere dai verbali dell’ultimo meeting FOMC, che saranno pubblicati mercoledì in serata.

Giovedì focus principale sulla decisione di politica monetaria della Banca Centrale Europea, che dovrebbe mantenere invariato il costo del denaro ma potrebbe fornire nuove indicazioni sui tagli attesi quest’anno.

Dall’agenda macro odierna, la produzione industriale tedesca è aumentata a febbraio del 2,1% su base mensile, oltre le attese (+0,5%) e in accelerazione rispetto al +1,3% del mese precedente. Su base annua, il dato ha registrato una contrazione del 4,9%, rispetto al -6,8% del consensus e al -5,3% di gennaio.

Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,085, il dollaro/yen a 151,8. Tra le materie prime, in calo le quotazioni del greggio, con il Brent (-1,3%) a 90,0 dollari e il Wti (-1,1%) a 86,0 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende in area 138 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,79%.

Tornando a Piazza Affari, guida Interpump Group (+4,8%), seguita da Iveco (+3,9%), TIM (+3,0%), Diasorin (+2,9%), mentre chiudono in coda Campari (-0,7%), Inwit (-0,3%), Enel (-0,1%), Snam (-0,1%).