Mercati – Partenza mista per gli eurolistini con Milano in rialzo dello 0,4%

Apertura mista per l’Europa con gli occhi degli operatori sulle banche centrali.

A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,4% a 34.138 punti, bene come il Dax di Francoforte (+0,4%) e il Cac 40 di Parigi (+0,3%), in flessione invece l’Ibex35 di Madrid (-0,3%) e il Ftse 100 di Londra (-0,1%).

Gli operatori hanno ridimensionato la prospettiva di tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve quest’anno in seguito ai dati sull’occupazione negli Stati Uniti. Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,8% a marzo, i salari sono cresciuti a un ritmo sostenuto e la partecipazione alla forza lavoro è aumentata, sottolineando la forza del mercato del lavoro.

L’attenzione si sposterà presto sui dati sull’inflazione statunitense di marzo, previsti per metà settimana, e sulla nuova stagione delle trimestrali che si apre con i risultati di banche tra cui JPMorgan e Citigroup previsti venerdì.

La Banca Popolare Cinese ha mantenuto il tasso di riferimento dello yuan entro il range recentemente definito nel tentativo di stabilizzare la valuta dopo l’ultimo calo mentre sul sentiment pesa una richiesta di liquidazione per il Gruppo immobiliare Shimao da parte di una delle maggiori banche statali cinesi.

Sempre in tema di banche centrali, i mercati prevedono che mercoledì l’istituto neozelandese, che è stato il primo ad aumentare i tassi nel ciclo di strette post-Covid, si opporrà alle scommesse su un allentamento monetario.

Giovedì sarà il turno della Banca Centrale Europea che manterrà probabilmente invariato il costo del denaro con gli operatori si attendono tagli ai tassi entro pochi mesi.

Dall’agenda macroeconomica, è emerso che a febbraio la produzione industriale tedesca è aumentata del 2,1% m/m, oltre le attese (+0,5%) e in accelerazione rispetto al +1,3% del mese precedente (rivisto da +1,0%). Su base annua, il dato, corretto dagli effetti di calendario, ha registrato una contrazione del 4,9%, rispetto al -6,8% del consensus e al -5,3% di gennaio (rivisto da -5,5%).

Sullo sfondo restano monitorate le tensioni internazionali dopo che la Repubblica islamica ha promesso di vendicarsi contro Israele a seguito di un attacco mortale a un consolato iraniano in Siria avvenuto la scorsa settimana.

Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,083 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 151,8. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-1,7%) a 89,6 dollari al barile e il Wti (-1,6%) a 85,5 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 138 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,82%.

Tornando a Piazza Affari, guida Diasorin (+2,5%), seguita da Interpump e Iveco (+1,4%) e Pirelli (+0,9%). Si posizionano in fondo Eni (-0,8%), Amplifon e Tenaris (-0,5%).