Previsto avvio poco mosso per l’Europa con gli occhi degli operatori sulle banche centrali.
Chiusura in denaro venerdì scorso a Wall Street con il Nasdaq in progresso del 1,2%, lo S&P500 del 1,1% e il Dow Jones dello 0,8%.
Sui mercati asiatici, Tokyo ha terminato a +0,8%, Hong Kong viaggia a -0,03%, mentre alla riapertura dopo le festività, Shanghai viaggia a -0,7%.
Gli operatori hanno ridimensionato la prospettiva di tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve quest’anno in seguito ai dati sull’occupazione negli Stati Uniti. Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,8% a marzo, i salari sono cresciuti a un ritmo sostenuto e la partecipazione alla forza lavoro è aumentata, sottolineando la forza del mercato del lavoro.
L’attenzione si sposterà presto sui dati sull’inflazione statunitense di marzo, previsti per metà settimana, e sulla nuova stagione delle trimestrali che si apre con i risultati di banche tra cui JPMorgan e Citigroup previsti venerdì.
La Banca Popolare Cinese ha mantenuto il tasso di riferimento dello yuan entro il range recentemente definito nel tentativo di stabilizzare la valuta dopo l’ultimo calo mentre sul sentiment pesa una richiesta di liquidazione per il Gruppo immobiliare Shimao da parte di una delle maggiori banche statali cinesi.
Sempre in tema di banche centrali, i mercati prevedono che mercoledì l’istituto neozelandese, che è stato il primo ad aumentare i tassi nel ciclo di strette post-Covid, si opporrà alle scommesse su un allentamento monetario.
Giovedì sarà il turno della Banca Centrale Europea che manterrà probabilmente invariato il costo del denaro con gli operatori si attendono tagli ai tassi entro pochi mesi.
Sullo sfondo restano monitorate le tensioni internazionali dopo che la Repubblica islamica ha promesso di vendicarsi contro Israele a seguito di un attacco mortale a un consolato iraniano in Siria avvenuto la scorsa settimana.