Wall Street parte decisa e non si lascia intimidire dall’ennesimo report sul mercato del lavoro migliore delle attese. I listini a stelle e strisce stampano una delle migliori sedute delle ultime settimane con tutti gli indici in diffuso recupero. Il mercato domestico si è ormai convinto che la Federal Reserve effettuerà tre ribassi dei tassi di interesse nel corso del corrente anno, scelta sostenuta anche da una economia che continua a mostrarsi molto “resiliente”.
Il bilancio dell’ultima seduta della scorsa ottava ha registrato un progresso del 1,2% del Nasdaq, del 1,1% dello S&P500, dello 0,8% del Dow Jones e di mezzo punto percentuale per il Russell 2000.
Indice VIX in ribasso del due per cento a quota 16,05.
Sul mercato obbligazionario finisce ancora in rialzo la settimana di risalita dei rendimenti con il Tbond che avanza di nove punti base chiudendo al 4,4%.
Tra le materie prime si consolida il trend positivo del petrolio. L’oro nero ha guadagnato poche briciole di punto percentuale superando gli 86,5 dollari al barile.
Tra i metalli preziosi si assiste invece ad una giornata di elevata volatilità con partenza negativa per tutti e quattro i più noti metalli.
Oro ed argento recuperano parte del gap mattutino, ma vengono successivamente di nuovo bersagliati in seguito alla pubblicazione del report del mercato del lavoro del mese precedente. Chiudono tuttavia con un brillantissimo sprint finale e sui massimi della seduta con progressi superiori al punto percentuale ed in recupero di quasi il quattro (per
l’argento) rispetto ai minimi. Il fixing finale è stato di 2,350 dollari l’oncia, nuovo record storico e di $27,6 per il metallo meno nobile con massimo da giugno 2021. In controtendenza invece sia il platino che il palladio, in calo mediamente di due punti percentuali.
Sul mercato valutario il dollaro termina invariato per la seconda seduta consecutiva nei confronti della moneta unica terminando a 1,084.