Seduta prevalentemente in rialzo per le principali borse asiatiche dopo la chiusura flat ieri a Wall Street.
Shanghai cede lo 0,2% mentre Shenzhen guadagna lo 0,2%. Fanno meglio Hong Kong (+0,7%) e il Giappone con il Nikkei a +1% e Topix a +0,9%.
Oltreoceano, Nasdaq, Dow Jones e S&P500 hanno chiuso tutti sulla parità.
L’attenzione degli investitori è rivolta ai dati chiave sull’inflazione statunitense previsti mercoledì.
La convinzione degli operatori sui tagli dei tassi di tre quarti di punto da parte della Federal Reserve quest’anno si sta rapidamente dissipando, con i mercati che ora sono a favore di solo due riduzioni, di cui la prima prevista entro settembre.
Gli economisti intervistati da Bloomberg prevedono che l’indice dei prezzi al consumo di mercoledì mostrerà un certo allentamento delle pressioni inflazionistiche. Eppure l’indicatore di base, che esclude i costi alimentari ed energetici, sarebbe in aumento del 3,7% rispetto all’anno precedente, al di sopra dell’obiettivo del 2% della Fed.
Nel frattempo sul fronte macro, a marzo, secondo il dato preliminare della Japan Machine Tool Builders Association (Jmtba), gli ordinativi di macchine utensili in Giappone hanno registrato un calo del 3,8%, dopo il -8,0% del mese precedente.
Sullo sfondo restano monitorate le tensioni in Medio Oriente. Funzionari israeliani hanno affermato che sono stati compiuti progressi nei negoziati per un cessate il fuoco a Gaza, segnalando un potenziale allentamento delle ostilità, ma Hamas ha negato tale affermazione.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,086 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 151,9. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,1%) a 90,5 dollari al barile e il Wti (+0,1%) a 86,5 dollari.