Le borse europee proseguono in rosso a metà seduta mentre i futures di Wall Street oscillano intorno alla parità.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,9% a 34.010 punti, giù come il Dax di Francoforte (-0,7%), il Cac 40 di Parigi (-0,6%), l’Ibex35 di Madrid (-0,4%), mentre resiste sopra la parità il Ftse 100 di Londra (+0,06%).
Cresce l’attesa per l’inflazione statunitense, in agenda domani, con un indicatore core, che esclude i costi alimentari ed energetici, previsto in aumento del 3,7% rispetto all’anno precedente, ovvero ancora ben al di sopra dell’obiettivo del 2% fissato dalla Fed.
Si smorza intanto l’ottimismo degli operatori su tre tagli ai tassi da 25 punti base ciascuno da parte della banca centrale americana per quest’anno, con i mercati che ora si attendono solo due riduzioni.
Prevale pertanto l’aspettativa di un allentamento per circa 60 punti base nel 2024, con un primo taglio previsto entro settembre. Venerdì scorso la possibilità di un terzo taglio era ancora superiore al 50%.
Giovedì sarà il turno della Banca Centrale Europea che manterrà probabilmente invariato il costo del denaro con gli operatori che si attendono tagli ai tassi entro pochi mesi. Focus anche sugli interventi del presidente della Fed di New York, John Williams, e dell’omologa di Boston, Susan Collins.
Infine, venerdì prenderà il via la stagione delle trimestrali con i conti di istituti del calibro di JPMorgan, Citigroup e Wells Fargo.
Resta nel contempo monitorato il fronte geopolitico dopo che i funzionari israeliani hanno affermato che sono stati compiuti progressi nei negoziati per un cessate il fuoco a Gaza, segnalando un potenziale allentamento delle ostilità, mentre Hamas ha negato tale affermazione.
Dall’agenda macroeconomica, a febbraio in Francia la bilancia commerciale ha riportato un deficit di 5,24 miliardi, in miglioramento rispetto ai 7,21 miliardi del mese precedente (rivisto da 7,39 miliardi).
A marzo, il preliminare degli ordinativi di macchine utensili in Giappone ha registrato un calo del 3,8%, dopo il -8,0% del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,087 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen oscilla a 151,8. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,3%) a 90,7 dollari al barile e il Wti (+0,3%) a 86,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende di circa quattro punti base da 134 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,74%.
Tornando a Piazza Affari, guida Diasorin (+2%), seguita da STM (+0,8%), TIM (+0,5%) ed ERG (+0,4%), di cui Fitch ha confermato il rating “BBB-” con outlook stabile. Vendite marcate invece su Leonardo (-6,7%), seguita da Iveco (-3,4%), Amplifon (-2,9%), con l’Antitrust che ha concluso l’indagine conoscitiva sugli apparecchi acustici, partita nel settembre 2023. Rispetto ad altri Paesi comparabili, in Italia il prezzo medio per singolo dispositivo (tra 1.500 e 2.100 euro) “risulta superiore e con minori sostegni pubblici all’acquisto”.
In calo anche Banca Popolare di Sondrio (-2,2%).