Prevista partenza perlopiù poco sotto la parità per l’Europa con l’attenzione che resta sugli appuntamenti chiave dei prossimi giorni.
Chiusura ieri flat a Wall Street per il Nasdaq, lo S&P500 e il Dow Jones.
Sui mercati asiatici, Tokyo ha terminato a +1,1%, bene come Hong Kong (+0,8%) mentre Shanghai viaggia a +0,1%.
Cresce l’attesa per l’inflazione statunitense, in agenda domani, con un indicatore core, che esclude i costi alimentari ed energetici, previsto in aumento del 3,7% rispetto all’anno precedente, ovvero ancora ben al di sopra dell’obiettivo del 2% fissato dalla Fed.
Si smorza intanto l’ottimismo degli operatori su tre tagli ai tassi da 25 punti base ciascuno da parte della banca centrale americana per quest’anno, con i mercati che ora si attendono solo due riduzioni.
Prevale pertanto l’aspettattiva di un allentamento per circa 60 punti base nel 2024, con un primo taglio previsto entro settembre. Venerdì scorso la possibilità di un terzo taglio era ancora superiore al 50%.
Giovedì sarà il turno della Banca Centrale Europea che manterrà probabilmente invariato il costo del denaro con gli operatori che si attendono tagli ai tassi entro pochi mesi. Focus anche sugli interventi del presidente della Fed di New York, John Williams, e dell’omologa di Boston, Susan Collins.
Infine, venerdì prenderà il via la stagione delle trimestrali con i conti di istituti del calibro di JPMorgan, Citigroup e Wells Fargo.
Resta nel contempo monitorato il fronte geopolitico dopo che i funzionari israeliani hanno affermato che sono stati compiuti progressi nei negoziati per un cessate il fuoco a Gaza, segnalando un potenziale allentamento delle ostilità, mentre Hamas ha negato tale affermazione.
Dall’agenda macroeconomica, a marzo, il preliminare degli ordinativi di macchine utensili in Giappone ha registrato un calo del 3,8%, dopo il -8,0% del mese precedente. Occhi stamane sulla Bilancia commerciale francese di febbraio.
Tornando a Piazza Affari, Snam ha concluso l’emissione obbligazionaria a tasso variabile di un bond, per un ammontare di 750 milioni, durata 2 anni e cedola pari a Euribor 3 mesi più 0,40 %.