Seduta mista per le principali borse asiatiche dopo la chiusura poco mossa di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,8 e il 2,1%, deboli come il Giappone con il Nikkei a -0,4% e il Topix a -0,3%. Denaro invece su Hong Kong (+1,9%).
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +0,3%, lo S&P500 a +0,1% e il Dow Jones in parità.
Gli investitori restano focalizzati sui dati dell’inflazione statunitense in uscita oggi pomeriggio, con gli economisti che prevedono prezzi al consumo di marzo in aumento dello 0,3% su base mensile, sia nel complesso sia escludendo i costi di alimentari ed energia.
Dati che forniranno nuovi indizi sulle prospettive di politica monetaria della Federal Reserve mentre i mercati scontano circa 65 punti base di tagli ai tassi da parte della banca centrale americana entro la fine di quest’anno, ovvero meno di quanto previsto dall’istituto il mese scorso. Occhi stasera anche sui verbali relativi all’ultimo meeting della Fed.
Sempre in tema politica monetaria, secondo rumour, la banca centrale giapponese prenderà probabilmente in considerazione l’idea di aumentare le sue previsioni di inflazione nella riunione alla fine di questo mese dopo i risultati sorprendentemente forti delle trattative salariali annuali.
La banca centrale neozelandese ha mantenuto il tasso di riferimento al 5,5% e affermato che resta necessaria una politica restrittiva.
Domani l’attenzione si sposterà sulla BCE, che lascerà probabilmente invariato il costo del denaro, oltre che sugli interventi del presidente della Fed di New York, John Williams, e dell’omologa di Boston, Susan Collins.
Infine, venerdì prenderà il via la stagione delle trimestrali con i conti di istituti del calibro di JPMorgan, Citigroup e Wells Fargo.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,085 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 151,8. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,2%) a 89,6 dollari al barile e il Wti (+0,2%) a 85,4 dollari.