Mercati – Partenza in denaro per il Vecchio Continente con Milano a +0,6%

Avvio in denaro per l’Europa con l’attenzione che resta sull’inflazione statunitense e sugli altri appuntamenti chiave della settimana.

A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,6% a 34.155 punti, bene come il Dax di Francoforte (+0,6%), il Ftse 100 di Londra (+0,5%), il Cac 40 di Parigi (+0,4%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,2%).

Gli occhi degli investitori sono focalizzati sui dati dell’inflazione statunitense in uscita oggi pomeriggio, con gli economisti che prevedono prezzi al consumo di marzo in aumento dello 0,3% su base mensile, sia nel complesso sia escludendo i costi di alimentari ed energia.

Dati che forniranno nuovi indizi sulle prospettive di politica monetaria della Federal Reserve mentre i mercati scontano circa 65 punti base di tagli ai tassi da parte della banca centrale americana entro la fine di quest’anno, ovvero meno di quanto previsto dall’istituto il mese scorso. Occhi stasera anche sui verbali relativi all’ultimo meeting della Fed.

Sempre in tema politica monetaria, secondo rumour, la banca centrale giapponese prenderà probabilmente in considerazione l’idea di aumentare le sue previsioni di inflazione nella riunione alla fine di questo mese dopo i risultati sorprendentemente forti delle trattative salariali annuali.

La banca centrale neozelandese ha mantenuto il tasso di riferimento al 5,5% e affermato che resta necessaria una politica restrittiva.

Domani l’attenzione si sposterà sulla BCE, che lascerà probabilmente invariato il costo del denaro, oltre che sugli interventi del presidente della Fed di New York, John Williams, e dell’omologa di Boston, Susan Collins.

Infine, venerdì prenderà il via la stagione delle trimestrali con i conti di istituti del calibro di JPMorgan, Citigroup e Wells Fargo.

Sul fronte macro, a marzo l’indice dei prezzi alla produzione in Giappone ha riportato un incremento dello 0,8% su base annua, in linea con le attese e al di sopra del +0,7% mese precedente (rivisto da +0,6%). Su base mensile, l’indice ha registrato un +0,2%, confermando il dato di febbraio ma risultando inferiore al consensus (+0,3%).

Attesi in giornata, oltre che l’inflazione USA, anche le vendite al dettaglio in Italia di febbraio e dagli Usa le richieste settimanali mutui MBA e le scorte all’ingrosso di febbraio.

Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,085 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 151,8. Tra le materie prime, petrolio frazionale rialzo con il Brent (+0,4%) a 89,7 dollari al barile e il Wti (+0,4%) a 85,6 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 134 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,71%.

Tornando a Piazza Affari, guida in avvio MPS (+2,6%), seguita da Leonardo (+1,8%), STM e Banco Bpm (+1,3%), in coda invece Italgas (-1,1%) e Saipem (-0,7%).