Pomeriggio in netto rialzo per i tassi europei e statunitensi dopo i dati sull’inflazione Usa superiori alle attese. Successo, stamane, per l’asta di Bot annuali.
I principali listini continentali viaggiano misti con il Ftse Mib che tuttavia tiene a +0,4%.
A marzo l’indice dei prezzi al consumo negli Usa ha registrato un +0,4% m/m, in linea al mese precedente ma oltre il +0,3% delle attese. Anno su anno l’inflazione si è attestata al 3,5%, in accelerazione rispetto a febbraio (+3,2%) e oltre il consensus (+3,4%).
Il core rate, ossia l’indice depurato delle componenti più volatili quali cibo ed energia, è aumentato dello 0,4% m/m, al di sopra del consensus (+0,3%) e in linea al dato di febbraio. Su base annua il dato ha registrato un +3,8%, in linea al mese precedente e sopra il +3,7% delle attese.
Dati che riaccedono l’aspettativa che la Federal Reserve non avrà fretta di tagliare i tassi di interesse quest’anno con i mercati che scontano al momento solo 50 punti base di allentamento nel 2024, corrispondenti a sole due riduzioni. Qualche nuova indicazione potrebbe arrivare stasera con la diffusione dei verbali relativi all’ultimo meeting della Fed.
Sempre sul fronte della politica monetaria, i funzionari della Banca del Canada hanno avvertito di aver bisogno di ulteriori prove di un rallentamento dell’inflazione.
Ora lo sguardo si sposta sulla riunione della Bce di domani, in attesa di indicazioni sulle prossime mosse dell’Eurotower.