Seduta mista per le principali borse asiatiche dopo la chiusura in calo ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,3 e il 0,4%, in flessione invece Hong Kong (-0,5%). Misto il Giappone con il Nikkei a -0,4% e il Topix a +0,2%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a -0,8%, lo S&P500 a -0,9% e il Dow Jones a -1,1%.
Sul sentiment ha pesato l’inflazione statunitense di marzo superiore alle attese, e ancora al di sopra della soglia del tre per cento per il trentaseiesimo mese consecutivo, che ha supportato l’opinione secondo cui la Federal Reserve non ha fretta di tagliare i tassi di interesse.
Al momento, infatti, gli operatori scontano due tagli ai tassi quest’anno, a partire da settembre, rispetto ai tre previsti nell’ultimo dot-plot della banca centrale.
Oggi l’attenzione si sposterà sulla BCE, che lascerà probabilmente invariato il costo del denaro, oltre che sugli interventi del presidente della Fed di New York, John Williams, e dell’omologa di Boston, Susan Collins.
Infine, venerdì prenderà il via la stagione delle trimestrali con i conti di istituti del calibro di JPMorgan, Citigroup e Wells Fargo.
Tornando in Asia, in Cina, la banca centrale ha intensificato il sostegno allo yuan contro la ripresa del biglietto verde, fissando il tasso di cambio di riferimento giornaliero a un livello che ha superato le stime in modo record.
Sul forex, l’euro/dollaro cala a 1,074 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 153,1. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (-0,02%) a 90,5 dollari al barile e il Wti (-0,06%) a 86,2 dollari.