Intred – Continuano gli investimenti e l’Ebit margin flette

Il 2023 chiude con ricavi in crescita del 10% a 50 milioni, ma lo sviluppo degli investimenti si riflette sugli ammortamenti determinando una flessione di 1,5 punti sulla redditività misurata dall’Ebit margin, che comunque resta al 25,1 per cento. Daniele Peli, Co-Founder e Amministratore Delegato, ha commentato: “Siamo soddisfatti dei risultati 2023, che segnano volumi record per l’azienda e confermano la strategicità delle scelte effettuate in passato. Vale la pena sottolineare che nel periodo abbiamo continuato ad investire sulla nostra infrastruttura in fibra ottica di proprietà, cresciuta quasi del 25% rispetto all’anno prima.”

Modello di business

Intred, con una rete in fibra ottica di circa 11.700 Km a fine 2023, è un operatore di telecomunicazioni specializzato nella connettività delle reti in banda ultra-larga, banda larga, wireless, telefonia fissa e servizi cloud, per clienti Business e Retail, questi ultimi con marchio EIR.

La società ha una forte presenza in Lombardia, in particolare nella provincia di Brescia.

Intred sceglie di volta in volta se avvalersi di reti di terzi già esistenti o investire nello sviluppo della rete di accesso necessaria, erogando direttamente i propri servizi alla clientela con benefici in termini di marginalità, qualità e controllo della rete.

Operativamente, la società effettua uno studio di fattibilità prima di procedere con lo sviluppo della rete, vendite & marketing e customer care.

Ultimi Avvenimenti

A fine gennaio Intred ha acquisito, dalla società Aliedo, il 100% del capitale sociale di Connecting Italia, attiva nello sviluppo, produzione, commercio, offerta, fornitura e manutenzione dei servizi di telecomunicazione e, in particolare, servizi di telefonia e trasmissione dati a banda larga. L’operazione, che è stata perfezionata ai primi di aprile, prevedeva un corrispettivo di 3,6 milioni. L’importo corrisposto al closing è stato di circa 3,25 milioni, calcolato al netto della PFN al 31 ottobre 2023, importo che sarà oggetto di successivo aggiustamento sulla base della PFN calcolata alla data del closing. I dati approvati dell’esercizio 2023 di Connecting Italia vedono ricavi pari a 2,8 milioni, Ebitda riferito al perimetro di acquisizione superiore al 20% e liquidità netta pari a 0,2 milioni.

Conto Economico

Il valore della produzione per l’esercizio 2023 ammonta a 50,5 milioni e i ricavi di vendita a 50,1 milioni, in crescita rispettivamente del 9,6% e del 10% rispetto al 2022. Le vendite di connessioni in fibra ottica sono pari a 30,4 milioni, in aumento del 16,1% rispetto a fine dicembre 2022.

Sempre all’interno del fatturato, i ricavi da servizi con canoni ricorrenti, core business della società con un’incidenza sul totale ricavi pari all’85,2%, sono cresciuti dell’8,7% a 42,6 milioni, mentre i ricavi da prodotti e servizi cosiddetti “una tantum” sono aumentati del 20,8% a 6,9 milioni.

Per quanto riguarda la clientela, la crescita maggiore deriva dalle vendite alle Pubbliche Amministrazioni, in  aumento del 41,3% a 10,6 milioni grazie ai Bandi Scuole. Le vendite del settore Professionale sono state pari a 26,4 milioni, con un incremento del 5,0%.

Il “churn rate” sul fatturato si mantiene su livelli ben al di sotto del benchmark di mercato e è pari al 4,4%.  Il numero degli utenti con linee dati ha superano le 48.600 unità, con una crescita del 4,4% rispetto al 2022.

L’Ebitda è pari a 22,5 milioni (+13,5% a/a) e l’Ebitda margin sale al 44,6% dal 43,1% dell’esercizio a confronto.

L’Ebit è penalizzato dalla crescita degli ammortamenti (+28,2%) e cifra 12,7 milioni verso i 12,2 milioni a fine dicembre 2022. L’Ebit margin perde così 1,3 punti percentuali e si colloca al 25,1%.

Gli oneri finanziari, pressoché nulli nell’esercizio 2022, balzano a 1,2 milioni per il maggiore indebitamento volto a finanziare nuovi investimenti sulla rete proprietaria.

L’utile netto si attesta a 8,2 milioni, in lieve diminuzione rispetto agli 8,7 milioni dell’esercizio 2022, dopo imposte pari a 3,3 milioni (-5,1% a/a).

Stato Patrimoniale

Grazie all’utile del periodo, il patrimonio netto aumenta da 48 milioni di fine dicembre 2022 a 55 milioni.

L’indebitamento finanziario netto sale da 11,5 milioni di fine dicembre 2022 a 21 milioni, dopo importanti investimenti a sostegno del Bando Scuole.

Ratio

La struttura finanziaria rimane solida, con un rapporto PFN/Ebitda, al 31 dicembre 2023, pari a 0,93x e un indicatore di patrimonializzazione pari a 0,38x.

Il ritorno per gli azionisti subisce un calo dal 18% di fine dicembre 2022 al 14,9%.

Outlook

Il management dichiara che i risultati dei primi mesi dell’esercizio 2024 appaiono più positivi rispetto a quanto registrato nel 2023. Gli investimenti continueranno ad essere concentrati nello sviluppo della rete proprietaria, strumento fondamentale per generare un solido incremento dei ricavi. Si investirà soprattutto nella rete di accesso FTTH, ampliando la capillarità della rete sul territorio lombardo, sviluppando i programmi di attivazione previsti dai Bandi Scuola.

Le stime degli analisti

Integrae Sim, nello studio 22 marzo, alla luce dei risultati dell’esercizio 2023 e dell’imminente finalizzazione dell’acquisizione di Connecting Italia, modifica le proprie stime per l’anno in corso e per gli anni successivi.

Gli analisti si aspettano che nel 2024 il valore della produzione ammonterà a 57,5 milioni e l’Ebitda sarà pari a 24 milioni con relativa marginalità al 41,8% verso il 44,6% di fine 2023.

Per gli anni successivi, il valore della produzione dovrebbe aumentare fino a 72,5 milioni a fine 2026 (CAGR 23A-26E: 12,8%) e, sempre a fine 2026, Ebitda e Ebitda margin dovrebbero attestarsi rispettivamente a 32,2 milioni e 44,4%, verso i 22,5 milioni e 44,6% a fine anno 2023.

La cassa generata nel periodo permetterà di finanziare investimenti stimati in 65 milioni nell’arco dei tre anni e di ridurre l’indebitamento finanziario che, a fine 2026, dovrebbe ammontare a 17,6 milioni.

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