Seduta contrastata per le principali borse asiatiche nonostante la chiusura perlopiù positiva di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen scambiano rispettivamente a +0,1% e flat, poco mosse come il Giappone con il Nikkei a +0,2% e il Topix a +0,3%. In rosso invece Hong Kong (-1,6%).
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +1,7%, lo S&P500 a +0,7% e il Dow Jones in parità.
I mercati stanno metabolizzando una serie di notizie, dai dati sull’inflazione statunitense all’imminente inizio della stagione degli utili per le società americane. Inoltre, gli operatori stanno osservando come l’Iran potrebbe rispondere all’attacco mortale alla sua sede diplomatica in Siria avvenuto la scorsa settimana.
Le autorità giapponesi hanno intanto avvertito che prenderanno in considerazione tutte le opzioni per combattere la debolezza dello yen dopo che la valuta è crollata ai minini rispetto al dollaro dal 1990.
La Banca Popolare Cinese ha mantenuto stabile il suo tasso fixing per mantenere la stabilità valutaria in un contesto di maggior forza del biglietto verde.
In tema di politica monetaria, i recenti dati oltre le attese dell’inflazione Usa hanno spinto gli operatori a smorzare le aspettative sulla riduzione dei tassi da parte della Federal Reserve. I mercati ora stimano circa 43 punti base di tagli da parte della banca centrale americana nel 2024 rispetto a circa 65 punti base che erano previsti prima della pubblicazione dei prezzi al consumo.
Sempre in tema banche centrali, gli operatori stanno valutando quanto emerso ieri dalla riunione della Bce, con l’istituto che ha fornito alcuni segnali che sembrano anticipare un primo taglio per giugno dopo aver lasciato invariati i tassi per la quinta riunione consecutiva.
Occhi infine sulla stagione delle trimestrali che prende il via oggi con i conti di diverse grandi banche tra cui JPMorgan, Wells Fargo e Citigroup.
Sul fronte macro, a febbraio il dato finale sulla produzione industriale in Giappone ha registrato un calo del 0,6% su base mensile, rispetto al -0,1% del dato preliminare. Su base annua ha riportato un calo del 3,9%, rispetto al -3,4% del preliminare.
Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,071 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 153,2. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,9%) a 90,5 dollari al barile e il Wti (+1%) a 85,9 dollari.