Prevista partenza in denaro per l’Europa, all’indomani della BCE e con l’attenzione rivolta ai dati macro, all’avvio della stagione delle trimestrali e al prosieguo delle tensioni in Medio Oriente.
A Wall Street in evidenza il Nasdaq che ha terminato a +1,7%, bene anche lo S&P500 a +0,7%, flat invece il Dow Jones.
Sui mercati asiatici, Tokyo ha terminato a +0,3%, debole Shanghai (-0,5%) male invece Hong Kong (-2%).
I mercati stanno metabolizzando una serie di notizie, dai dati sull’inflazione statunitense all’imminente inizio della stagione degli utili per le società americane. Inoltre, gli operatori stanno osservando come l’Iran potrebbe rispondere all’attacco mortale alla sua sede diplomatica in Siria avvenuto la scorsa settimana.
I recenti dati oltre le attese dell’inflazione Usa hanno spinto gli operatori a smorzare le aspettative sulla riduzione dei tassi da parte della Federal Reserve. I mercati ora stimano circa 43 punti base di tagli da parte della banca centrale americana nel 2024 rispetto a circa 65 punti base che erano previsti prima della pubblicazione dei prezzi al consumo.
Nel frattempo ieri la Banca Centrale Europea, come da attese, ha lasciato invariati i tassi per la quinta riunione consecutiva, confermando il costo ufficiale del credito al 4% per i depositi e al 4,5% per le operazioni di rifinanziamento, fornendo tuttavia alcuni segnali che sembrano anticipare un primo taglio per giugno.
Nella successiva conferenza stampa, la presidente Lagarde ha ribadito che le decisioni di politica monetaria saranno prese “meeting by meeting” e saranno ancora una volta i dati macro a guidare le decisioni della banca centrale. “A giugno avremo molti più dati e informazioni e anche le nuove proiezioni macroeconomiche”, ha aggiunto la numero uno della BCE.
Occhi infine sulla stagione delle trimestrali che prende il via oggi con i conti di diverse grandi banche tra cui JPMorgan, Wells Fargo e Citigroup.
Sul fronte macro, secondo la lettura finale, a marzo l’indice dei prezzi al consumo della Germania ha registrato un +0,4% su base mensile, in linea alla rilevazione preliminare e alle attese. Su base annua, l’indice ha registrato un progresso del 2,4%, anche in questo caso al pari del preliminare e del consensus. Infine, il tasso di inflazione armonizzato agli standard Ue si è attestato a +0,6% su base mensile e a +2,3% su base annua, confermando in entrambi i casi la prima lettura e le stime.
Sempre a marzo, l’indice dei prezzi al consumo della Francia ha registrato un aumento dello 0,2% su base mensile, in linea alle attese e al dato preliminare. Anno su anno il dato ha registrato un incremento del 2,3%, rispettando anche in questo caso consensus e preliminare. L’indice armonizzato agli standard Ue mostra un aumento dello 0,2% m/m, leggermente inferiore rispetto al +0,3% del consensus e del preliminare, mentre su base annua i prezzi al consumo sono saliti del 2,4%, come da stima e lettura precedente.
A febbraio, invece, la bilancia commerciale del Regno Unito ha messo in evidenza un deficit di 2,29 miliardi di sterline, rispetto ai 2,95 miliardi delle attese e al disavanzo di 2,21 miliardi di gennaio (rivisto da 3,13 mld).