Le borse europee proseguono perlopiù in rialzo a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano sopra la parità.
A Milano, il Ftse Mib guadagna l’1% a 34.110 punti, bene come il Dax di Francoforte (+1%) e il Cac 40 di Parigi (+0,7%). Più cauti il Ftse 100 di Londra (-0,4%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,02%).
Gli operatori attendono ulteriori sviluppi in Medio Oriente a seguito dell’attacco senza precedenti dell’Iran contro Israele nel fine settimana.
L’Iran ha intanto affermato che “la questione può essere considerata conclusa” e il presidente Joe Biden ha detto al primo ministro Benjamin Netanyahu che gli Stati Uniti non sosterranno un contrattacco israeliano.
Sguardo nel contempo sulle banche centrali. Da un lato, il sentiment continua a beneficiare delle crescenti aspettative che la Banca Centrale Europea inizierà a tagliare i tassi di interesse a giugno mentre dall’altro lato pesa la prospettiva che la Federal Reserve manterrà il costo del denaro più alto per un periodo più lungo.
Sul fronte asiatico, il ministro delle Finanze giapponese Shunichi Suzuki ha affermato che i funzionari stanno osservando attentamente lo yen.
In Cina, il Consiglio di Stato si è impegnato a inasprire i criteri di quotazione delle azioni, a reprimere le vendite illegali di titoli e a rafforzare la supervisione sui pagamenti dei dividendi.
Occhi infine sul proseguimento della stagione delle trimestrali dopo che JPMorgan e Wells Fargo hanno riportato un reddito da interessi netti – i guadagni generati dai prestiti – che non hanno rispettato le stime a causa dell’aumento dei costi di finanziamento. I profitti di Citigroup hanno invece superato le previsioni degli analisti.
Dall’agenda macroeconomica è emerso che a febbraio l’indice destagionalizzato della produzione industriale dell’Eurozona su base mensile è salito dello 0,8%, in linea con le attese, dopo il -3,0% di febbraio (rivisto da -3,2%). Su base annua e corretto per l’effetto calendario, l’indice ha segnato una contrazione del 6,4%, contro il -5,5% del consensus e il -6,6% del mese precedente (rivisto da -6,7%).
Focus nel pomeriggio, oltreoceano, sull’indice manifatturiero New York Empire State di aprile e vendite al dettaglio di marzo.
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,066 e il cambio tra biglietto verde e lo yen balza a 153,9. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,8%) a 89,7 dollari al barile e il Wti (-0,9%) a 84,9 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund cala di circa quattro punti base a 136 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,75%.
Tornando a Piazza Affari, corre Prysmian (+7,2%) dopo aver stipulato un accordo di fusione per acquisire Encore Wire a $290,00 per azione. Bene anche Stellantis (+2,8%), Interpump (+2%) e Leonardo (+1,7%). In coda invece Tenaris (-1,5%), Terna ed Eni (-0,9%) e TIM (-0,7%) che ha siglato un accordo con le organizzazioni sindacali di categoria per l’applicazione del contratto di Solidarietà Difensiva fino al 30 giugno 2025.