Le borse europee proseguono prevalentemente positive nel pomeriggio con l’andamento in modesto rialzo di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,8% a 34.041 punti, bene come il Dax di Francoforte (+1%) e il Cac 40 di Parigi (+0,7%). Più cauti, l’Ibex35 di Madrid (+0,1%) e il Ftse 100 di Londra (-0,2%). Oltreoceano, il Dow Jones e lo S&P500 salgono dello 0,4%, il Nasdaq dello 0,2%.
Il sentiment beneficia soprattutto della crescente fiducia che il rischio di escalation in Medio Oriente resti contenuto visto anche l’interesse a “chiudere qui la questione” espresso dalla delegazione iraniana alle Nazioni Uniti. Inoltre, gli investitori guardano con ottimismo i nuovi dati che hanno confermato ancora una volta la resilienza dell’economia statunitense.
In particolare, a marzo le vendite al dettaglio Usa hanno registrato un incremento dello 0,7% su base mensile, oltre le attese (+0,4%), dopo il +0,9% del mese precedente (rivisto da +0,6%). Al netto del comparto auto, il dato è cresciuto dell’1,1% al di sopra delle attese (+0,5%) e dopo il +0,6% del mese precedente (rivisto da +0,3%). Escludendo anche il comparto carburanti, ha segnato un +1,0%, superiore al consensus (+0,3%) dopo il +0,5% di febbraio (rivisto da +0,3%).
L’indice Empire State Manufacturing, che misura l’andamento dell’attività manifatturiera dello stato di New York, ad aprile è migliorato meno delle attese (-5,2 punti) a -14,3 punti da -20,9 punti del mese precedente.
A febbraio, nell’Eurozona, l’indice destagionalizzato della produzione industriale su base mensile è salito dello 0,8%, in linea con le attese, dopo il -3,0% di febbraio (rivisto da -3,2%). Su base annua e corretto per l’effetto calendario, ha segnato una contrazione del 6,4%, contro il -5,5% del consensus e il -6,6% del mese precedente (rivisto da -6,7%).
Il clima sui mercati resta sostenuto anche dai conti di Goldman Sachs che ha registrato un balzo dell’utile netto del 28% anno su anno ($4,1mld vs $3,2mld nel 1Q23), contrariamente alle attese degli analisti che prevedevano una contrazione.
Restano infine monitorati i segnali provenienti dalle banche centrali. Il presidente della Federal Reserve di New York, John Williams, ha sottolineato la forza duratura dei consumatori e dell’economia in generale, aggiungendo che la banca centrale probabilmente inizierà ad abbassare i tassi di interesse quest’anno se l’inflazione continuerà a scendere gradualmente.
Sul forex, l’euro/dollaro cala a 1,063 e il cambio tra biglietto verde e lo yen balza a 154,4. Tra le materie prime, il petrolio prosegue negativo con il Brent (-1,7%) a 88,9 dollari al barile e il Wti (-1,6%) a 84,3 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale di 3 bp a 142 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,87%.
Tornando a Piazza Affari, resta in vetta Prysmian (+5,2%) ancora in scia all’accordo di fusione per acquisire Encore Wire a $290,00 per azione. Denaro anche Stellantis (+3,1%) e Leonardo (+2,5%). Scivola in coda Erg (-1,5%) con le vendite anche su Eni e Tenaris (-1,3%).