Avvio positivo a Wall Street, con l’attenzione rivolta in particolare alle tensioni in Medio Oriente e all’agenda macro.
Dopo pochi minuti di scambi, il Dow Jones guadagna l’1,0%, lo S&P 500 lo 0,9%, il Nasdaq lo 0,6%.
Nonostante resti alta la preoccupazione generale per gli sviluppi in Medio Oriente dopo l’attacco a Israele da parte dell’Iran, prevale l’ottimismo che il conflitto possa essere contenuto, visto anche l’interesse a “chiudere qui la questione” espresso dalla delegazione iraniana alle Nazioni Uniti.
Dall’agenda macroeconomica odierna, intanto, le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato a marzo un incremento dello 0,7% su base mensile, oltre le attese (+0,4%), dopo il +0,9% del mese precedente (rivisto da +0,6%).
Sempre sul fronte macro, ad aprile l’indice Empire State Manufacturing, che misura l’andamento dell’attività manifatturiera dello stato di New York, si è attestato a -14,3 punti, in recupero rispetto ai -20,9 punti di marzo, ma al di sotto delle attese (-5,2 punti).
Dal lato corporate, sotto i riflettori i conti trimestrali delle grandi banche: nei primi tre mesi dell’anno, Goldman Sachs (+5% in avvio a Wall Street) ha registrato un balzo dell’utile netto del 28% anno su anno ($4,1mld vs $3,2mld nel 1Q23), contrariamente alle attese degli analisti che prevedevano una contrazione.
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,065, il dollaro/yen a 154,3. Tra le materie prime, in calo le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,8%) a 89,7 dollari e il Wti (-0,7%) a 85,0 dollari.
Nel comparto obbligazionario, infine, i rendimenti sui Treasury a 2 e 10 anni salgono rispettivamente al 4,97% e al 4,61%.