Wall Street termina la settimana accentuando la discesa con una calo superiore all’uno per cento per tutti e quattro gli indici principali che non riescono a recuperare durante la seduta. I mercati attendono inoltre l’apertura della nuova settimana dopo l’attacco militare iraniano nei confronti di Israele nello scorso weekend.
Il bilancio definitivo registra il Dow Jones in calo del 1,2%, lo S&P500 del 1,5%, il Nasdaq del 1,6% e del Russell 2000 del 1,9%.
Semi conduttori tra i titoli più colpiti: Nvidia (-2,7%), AMD (-4,2%).
In difficoltà anche il settore bancario con JPMorgan che lascia sul terreno il sei e mezzo per cento.
Indice VIX invece in forte rialzo del sedici per cento a quota 17,3 punti.
Sul mercato obbligazionario torna l’aspettativa del ribasso dei tassi di interesse con effetto positivo sui rendimenti. Il Tbond scivola di cinque punti base chiudendo al 4,52%.
Materie prime in forte denaro fino a metà seduta e successivamente penalizzate per prese di beneficio in alcuni casi sensibili come tra i metalli preziosi.
Il petrolio guadagna mezzo punto percentuale chiudendo poco al di sopra di quota 85 dollari al barile, ma in calo rispetto agli oltre $87 raggiunti.
Seduta molto volatile per i metalli preziosi i quali stabiliscono inizialmente nuovi massimi storici per l’oro e da oltre undici anni per l’argento. Dopo metà seduta, entrambi i metalli subiscono forti correzioni e chiudono in calo di circa tre punti percentuali.
Sul mercato valutario il dollaro prosegue la fase di rafforzamento e guadagna oltre mezza figura nei confronti della moneta unica fino a 1,064.