Gli eurolistini chiudono in ribasso, mentre Wall Street procede mista.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 33.394 punti (-1,7%), in calo come il Ftse di Londra (-1,8%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,5%), il CAC 40 di Parigi (-1,4%), il Dax di Francoforte (-1,4%).
Oltreoceano, il Dow Jones guadagna lo 0,4%, il Nasdaq e lo S&P procedono invariati.
Resta alta la preoccupazione generale per gli sviluppi in Medio Oriente, viste anche le potenziali ripercussioni che un conflitto regionale potrebbe avere sui prezzi energetici e sull’inflazione. Sembrerebbero al momento inefficaci gli sforzi diplomatici degli Stati Uniti volti ad evitare una risposta di Israele all’attacco subito dall’Iran.
L’attenzione è poi sempre rivolta alla Fed e ai tassi d’interesse: complici i recenti dati macro, che hanno confermato lo stato di salute dell’economia americana ed evidenziato una nuova accelerazione dell’inflazione, gli operatori sono giunti a non scontare a pieno un taglio ai tassi da parte della Fed prima di novembre.
In Danimarca è scoppiato un incendio alla Vecchia Borsa di Copenhagen che ha causato il crollo della celebre guglia. Il celebre palazzo della capitale danese ha ospitato la borsa fino al 1974, mentre oggi è sede della camera di commercio danese Dansk Erhverv.
Dall’agenda macroeconomica odierna, il dato sulla produzione industriale negli Stati Uniti ha registrato a marzo un aumento dello 0,4% su base mensile, in linea alle attese e a febbraio (dato rivisto da +0,1%).
Nell’Eurozona a febbraio la bilancia commerciale destagionalizzata ha segnato un surplus di 17,9 miliardi di euro, in diminuzione rispetto ai 27,1 miliardi di gennaio mentre gli analisti si attendevano un surplus di 21,8 miliardi.
in Italia l’indice armonizzato UE dei prezzi al consumo ha registrato a marzo un rialzo dell’1,2% su base annua, appena sotto il +1,3% del preliminare e delle attese. La lettura finale di febbraio indicava un incremento dello 0,8%.
Sempre in Italia, la bilancia commerciale italiana ha evidenziato un surplus di 6,03 miliardi, in aumento rispetto ai 2,5 miliardi di gennaio (dato rivisto da 2,7mld).
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,063, il dollaro/yen a 154,6. Tra le materie prime, poco mosse le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,1%) a 90,2 dollari e il Wti (+0,2%) a 85,5 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale in area 144 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,91%.
Tornando a Piazza Affari, guida Amplifon (+0,9%), seguita da Leonardo (+0,2%), Campari (+0,1%), mentre arretrano in particolare Stellantis (-3,0%), Prysmian (-2,5%), Finecobank (-2,4%), Saipem (-2,4%).