Prevista partenza negativa per le principali borse europee con il sentiment che si divide i segnali di indebolimento dello slancio nell’economia cinese e le preoccupazioni per gli elevati tassi di interesse statunitensi e le tensioni in Medio Oriente.
Chiusura ieri in rosso a Wall Street con il Nasdaq a -1,8%, lo S&P500 a -1,2% e il Dow Jones a -0,7%.
Sui mercati asiatici, Tokyo ha terminato a -1,9%, debole come Shanghai che viaggia a -1,6%, fa peggio invece Hong Kong a -2,3%.
Una serie di indicatori economici cinesi hanno mostrato che la ripresa economica della nazione rimane disomogenea. Mentre sia il prodotto interno lordo che gli investimenti in immobilizzazioni hanno superato le previsioni, i dati sulle vendite al dettaglio e sulla produzione industriale sono stati inferiori alle stime.
Inoltre restano i timori che la Federal Reserve manterrà i tassi di interesse elevati per un periodo di tempo più esteso alla luce di un’economia statunitense che si mantiene robusta e in considerazione del rischio che l’inflazione si consolidi.
Sullo sfondo restano i rischi di escalation in Medio Oriente, con i massimi funzionari militari israeliani che hanno ribadito che il Paese non ha altra scelta se non quella di rispondere all’attacco iraniano del fine settimana.
Sul fronte macro, attesi tra gli altri in mattinata l’inflazione armonizzata UE italiana di marzo e gli indici ZEW di aprile della Germania e dell’Eurozona. Occhio dagli Usa, nel pomeriggio, alla produzione industriale di marzo.
Tornando a Piazza Affari, Terna ha sottoscritto un amendment and restatement agreement volto a incrementare a 2,255 miliardi l’importo della ESG-linked Revolving Credit Facility sottoscritta il 12 maggio 2023 e pari a 1,805 miliardi.