Avvio misto a Wall Street, con lo sguardo rivolto in particolare alle tensioni geopolitiche, alla Fed e alle aspettative sui tassi d’interesse.
Dopo pochi minuti di scambi, il Dow Jones guadagna lo 0,6%, lo S&P 500 lo 0,1%, mentre il Nasdaq cede lo 0,1%.
Resta alta la preoccupazione generale per gli sviluppi in Medio Oriente, viste anche le potenziali ripercussioni che un conflitto regionale potrebbe avere sui prezzi energetici e sull’inflazione. Sembrerebbero al momento inefficaci gli sforzi diplomatici degli Stati Uniti volti ad evitare una risposta di Israele all’attacco subito dall’Iran.
L’attenzione è poi sempre rivolta alla Fed e ai tassi d’interesse: complici i recenti dati macro, che hanno confermato lo stato di salute dell’economia americana ed evidenziato una nuova accelerazione dell’inflazione, gli operatori sono giunti a non scontare a pieno un taglio ai tassi da parte della Fed prima di novembre.
Dall’agenda macroeconomica odierna, la produzione industriale statunitense ha registrato a marzo un incremento dello 0,4%, in linea con le attese e il dato di febbraio (rivisto da +0,1%).
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,063, il dollaro/yen a 154,7. Tra le materie prime, in lieve calo le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,2%) a 89,9 dollari e il Wti (-0,2%) a 85,2 dollari.
Nel comparto obbligazionario, infine, i rendimenti sui Treasury a 2 e 10 anni salgono rispettivamente al 4,97% e al 4,68%.