I futures sull’azionario americano guadagnano lo 0,1-0,6%, preannunciando un avvio positivo a Wall Street, con lo sguardo rivolto in particolare alle tensioni geopolitiche, alla Fed e alle aspettative sui tassi d’interesse.
Seduta nuovamente in rosso ieri per i principali indici oltreoceano, con il Nasdaq e lo S&P 500 in ribasso rispettivamente dell’1,8% e dell’1,2%. Più moderato il calo del Dow Jones, che ha perso lo 0,7%.
Resta alta la preoccupazione generale per gli sviluppi in Medio Oriente, viste anche le potenziali ripercussioni che un conflitto regionale potrebbe avere sui prezzi energetici e sull’inflazione. Sembrerebbero al momento inefficaci gli sforzi diplomatici degli Stati Uniti volti ad evitare una risposta di Israele all’attacco subito dall’Iran.
L’attenzione è poi sempre rivolta alla Fed e ai tassi d’interesse: complici i recenti dati macro, che hanno confermato lo stato di salute dell’economia americana ed evidenziato una nuova accelerazione dell’inflazione, gli operatori sono giunti a non scontare a pieno un taglio ai tassi da parte della Fed prima di novembre.
Dall’agenda macroeconomica odierna, occhi sul dato di marzo relativo alla produzione industriale americana.