Le borse europee consolidano i rialzi nel pomeriggio nonostante l’andamento debole di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,9% a 33.684 punti, in denaro come l’Ibex35 di Madrid (+1,1%), il Cac 40 di Parigi (+0,8%) e il Ftse 100 di Londra (+0,5%). Più cauto il Dax di Francoforte (+0,2%). Oltreoceano, il Nasdaq cede lo 0,2%, lo S&P 500 e il Dow Jones lo 0,1%.
Nel complesso, si stanno progressivamente allentando le tensioni sull’azionario globale dopo il sell-off degli scorsi giorni che era stato alimentato dai timori che la Federal Reserve manterrà i tassi di interesse più alti per un periodo più lungo.
Timori sostenuti anche dalle recenti dichiarazioni del presidente della Fed, Jerome Powell, secondo il quale probabilmente ci vorrà più tempo per avere fiducia che l’inflazione si stia dirigendo verso l’obiettivo della banca centrale. Qualche nuova indicazione potrebbe arrivare stasera dal Beige Book della Fed, ovvero il rapporto sulle condizioni economiche attuali nei 12 distretti dell’istituto americano, che coprono tutto il territorio degli USA.
In Europa, la presidente della Bce, Christine Lagarde, nel respingere ogni ipotesi di un percorso di calo prestabilito, ha affermato che “ci stiamo avvicinando al momento di una linea monetaria meno restrittiva: bisogna solo guadagnare un po’ di fiducia nel processo disinflazionistico”.
Sullo sfondo, continuano a pesare le preoccupazioni di un’escalation delle guerre in Ucraina e in Medio Oriente.
Dall’agenda macroeconomica, nella settimana al 12 aprile l’indice Mba, che misura le nuove richieste di ipoteche negli Stati Uniti, ha registrato un aumento del 3,3%, dopo il +0,1% della settimana precedente.
A marzo i prezzi al consumo nell’Eurozona hanno registrato una crescita dello 0,8% su base mensile, confermando il dato preliminare e le attese. Su base annua il dato ha evidenziato un aumento del 2,4%, in linea al consensus ma in rallentamento dal +2,6% del preliminare (rivisto da +2,4%). L’indice Core, calcolato al netto dei prezzi di energia, cibo, alcool e tabacco, ha mostrato un incremento su base tendenziale del 2,9%, confermando il dato preliminare e le attese.
Sempre a marzo, nel Regno Unito i prezzi al consumo sono saliti dello 0,6% su base mensile, al si sopra del consensus (+0,4%) e in linea rispetto a febbraio (+0,6%). Su base annua, l’indice si attesta a +3,2%, in calo rispetto al mese precedente (+3,4%), a fronte del +3,1% del consensus. Infine, l’indice CPI core si è attestato al +4,2%, segnando un rallentamento minore delle attese (+4,1%) rispetto ad febbraio (+4,5%).
Sul forex, l’euro/dollaro si mantiene a 1,064 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 154,6. Tra le materie prime, il petrolio prosegue in calo con il Brent (-0,9%) a 89,2 dollari al barile e il Wti (-0,7%) a 84,8 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund cala di 2 bp a 143 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,89%.
Tornando a Piazza Affari, resta in vetta e accelera Popolare di Sondrio (+5,5%) dopo che Deutsche Bank ne ha alzato il target price da 7,1 a 7,3 euro con rating hold, seguita da Diasorin (+3,5%) e Bper (+2,6%). Scivola in coda Leonardo (-1,3%), con le vendite anche su Prysmian (-1,1%) e Nexi (-0,6%).