Wall Street cerca di reagire con l’aiuto del settore dei semiconduttori, ma fallisce complessivamente il tentativo di rimbalzo dopo l’apertura negativa di inizio settimana.
Nasdaq (-0,1%), S&P500 (-0,2%) e Russell 2000 (-0,4%) terminano la seduta tutti con un lieve calo, incapaci di trovare una reazione. Il dato sull’apertura dei nuovi contratti e cantieri di costruzioni, molto negativo, non ha agevolato il recupero.
I titoli del comparto dei semiconduttori (Nvidia +1,6% ; AMD +2%, Super Micro computer +10,6%) hanno bilanciato ieri i cali di Tesla (-2,7%), Apple (-2%) e Bank of America (-3,5%).
Indice VIX in calo di oltre il quattro per cento a quota 18,4 punti.
Sul mercato obbligazionario non si ferma la fase di risalita dei rendimenti con il Tbond che si apprezza ancora di altri sette punti base chiudendo al 4,66%.
Tra le materie prime il petrolio chiude invariato , per la seconda seduta consecutiva, poco al di sopra di quota 85 dollari al barile, mentre il rame (-1,5%) dimezza il progresso della seduta precedente.
Tra i metalli preziosi chiude invariato l’ oro, poco al di sopra della soglia psicologica dei 2.400 dollari l’oncia, mentre l’argento cede oltre il due per cento terminando al di sotto dei $28,5.
Sul mercato valutario il dollaro prosegue la fase di rafforzamento. Il biglietto verde chiude invariato a 1,061 nei confronti della moneta unica, ma sale a 154,5 rispetto allo yen giapponese, 32,55 verso la lira turca (nuovo massimo assoluto) e 94 nei confronti del rublo russo.