Acquisti diffusi sulle principali borse asiatiche in controtendenza alla chiusura negativa di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,2 e lo 0,3%, ancora meglio Hong Kong (+0,9%) e il Giappone con il Nikkei a +0,6% e il Topix a +0,9%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a -1,1%, lo S&P500 a -0,6% e il Dow Jones a -0,1%.
Il sentiment asiatico beneficia degli interventi delle autorità per stabilizzare le valute.
In particolare, in un comunicato congiunto, il segretario al Tesoro americano Janet Yellen e ministri delle finanze di Giappone e Corea del Sud hanno rilevato “serie preoccupazioni” per il deprezzamento dello won e dello yen.
La Banca popolare cinese ha ribadito di voler prevenire il rischio di un “overshooting” del tasso di cambio mentre i segnali di ripresa dell’economia del Paese asiatico stanno già svanendo nonostante gli sforzi di Pechino nel fornire sostegno.
Parallelamente restano le incertezze sulle tempistiche e sul numero di tagli ai tassi di interesse da parte della Federal Reserve alla luce dei forti dati economici statunitensi e dell’inflazione persistente.
Nel frattempo, il Beige Book, ovvero il rapporto elaborato dalla Fed ogni sei settimane e che sarà alla base della sua riunione del 30 aprile-primo maggio, ha registrato un’economia Usa in lieve miglioramento con un rialzo dei prezzi modesto e l’attesa di un’inflazione stabile a un passo lento.
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,069 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 154,1. Tra le materie prime, petrolio in leggero rialzo con il Brent (+0,2%) a 87,4 dollari al barile e il Wti (+0,1%) a 82,8 dollari.