Le borse europee chiudono in denaro, con Wall Street in rialzo dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un +0,7% a 33.882 unti, in denaro come l’Ibex 35 di Madrid (+1,2%), il Cac 40 di Parigi (+0,5%), il Ftse 100 di Londra (+0,4%), Dax di Francoforte (+0,4%).
Oltreoceano, il Dow Jones guadagna lo 0,6%, il Nasdaq e lo S&P 500 lo 0,4%.
L’attenzione degli investitori è rivolta alla politica monetaria dopo i recenti dati economici robusti degli Stati Uniti e l’inflazione persistente, che hanno costretto gli operatori a ridurre la loro fiducia riguardo ai possibili tagli ai tassi di interesse da parte della Federal Reserve.
Il Beige Book, ovvero il rapporto elaborato dalla Fed ogni sei settimane e che sarà alla base della sua riunione del 30 aprile-primo maggio, ha intanto registrato un’economia Usa in lieve miglioramento con un rialzo dei prezzi modesto e l’attesa di un’inflazione stabile a un passo lento.
A marzo il leading Index del Conference Board statunitense è sceso a -0,3%, in accelerazione negativa rispetto al +0,2% del mese precedente (rivisto da +0,1%) e a fronte del -0,1% atteso.
Nella settimana che si è conclusa il 13 aprile le richieste di sussidi di disoccupazione sono risultate pari a 212mila unità, in linea con la settimana precedente ma al di sotto delle 215mila del consensus.
In Giappone l’indice sull’attività del settore terziario, elaborato dal Ministero dell’Economia e dell’industria giapponese, ha registrato a febbraio un aumento dell’1,5% su base mensile, a fronte del +0,5% atteso e del -0,5% del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,066, mentre il cambio dollaro/yen sale a 154,6. Tra le materie prime, poco mosse le quotazioni del greggio con il Brent (-0,3%) a 87,0 dollari e il Wti (+0,1%) a 82,6 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 140 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,87%.
Tornando a Piazza Affari, guida Prysmian (+3,2%), seguita da Banca Monte Paschi Siena (+3,1%), Campari (+2,6%), Hera (+2,2%). Chiudono in coda Saipem (-1,9%), Cucinelli (-1,8%), Telecom Italia (-1,8%), Leonardo (-1,4%).