Avvio misto a Wall Street, in un clima che resta condizionato dagli sviluppi bellici in Medio Oriente.
Dopo pochi minuti di scambi, il Dow Jones guadagna lo 0,2%, lo S&P 500 scambia intorno alla parità, il Nasdaq cede lo 0,3%.
Gli investitori restano intenti a monitorare i rischi di escalation e di allargamento del conflitto in corso dopo che Israele ha attaccato nella notte una base aerea militare vicino alla città di Esfahan, nell’Iran centrale. Un ufficiale militare iraniano ha comunque segnalato che Teheran non si sente obbligata a reagire alle esplosioni.
Rimane nel contempo l’attenzione sulla poltica monetaria mentre gli investitori stanno ricalibrando le aspettative sui tagli ai tassi di interesse da parte della Federal Reserve.
Il presidente della Fed di New York, John Williams, ha affermato che, sebbene non sia una sua aspettativa di base, aumentare i tassi di interesse è possibile, se giustificato. L’omologo di Atlanta Raphael Bostic ha detto che non pensa che sarà opportuno allentare i tassi fino alla fine del 2024. La Fed potrebbe mantenere i tassi stabili tutto l’anno, ha aggiunto il numero uno della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari.
Tornando all’azionario, Netflix cede il 7% in avvio, appesantita in particolare dall’outlook negativo sui ricavi del secondo trimestre e nonostante conti che hanno battuto le attese per la seconda volta consecutiva con 9,3 milioni di nuovi iscritti alla piattaforma per un totale a quasi 270 milioni (+16% su base annua) e con la pubblicità, introdotta un anno fa, che ha portato a una crescita del 14,8% a 9,37 miliardi i ricavi, mentre l’utile è quasi raddoppiato da 1,3 a 2,33 miliardi.
Sotto i riflettori anche Apollo Global Management e la giapponese Sony (attraverso il capo della Sony Pictures Entertainment, Tony Vinciquerra) che hanno discusso su una possibile offerta congiunta per Paramount Global (+7,6%).
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,067, mentre il dollaro/yen scende a 154,6. Tra le materie prime, in leggero calo le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,4%) a 86,7 dollari e il Wti (-0,3%) a 82,5 dollari.
Nel comparto obbligazionario, infine, i rendimenti sui Treasury a 2 e 10 anni scendono rispettivamente al 4,98% e al 4,61%.